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Flash Before My Eyes: “Whispers From The World”

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Un debutto ‘col botto’ questo dei Capitolini Flash before my eyes, che ci presentano il loro primo full-lenght “Whispers from the world“. La band propone un Metalcore/Progressive, mix che ultimamente sta riscuotendo un discreto successo nel panorama Metal nostrano ed estero. Non parliamo del classico Metalcore quindi, ma bensì di un bel compromesso tra riff, breaks roventi e passaggi super tecnici da infarto, che sicuramente lasceranno di stucco qualsiasi ascoltatore!

Ma parliamo ore delle tracce, il disco è composto da 10 brani (intro compresi) che ci trasportano su un pianeta fatto di sonorità super sature e moderne. Ad aprire le danze è proprio un intro che ci trascina verso “For the earth we speak”, che ci mostra da subito il quadro generale di quello che sarà il resto dell’album, stacchi di derivazione djent e breakdowns spacca-ossa sono la chiave, il prog si sente, ma è la venatura Metalcore a spiccare su tutto!  “Vacuum” infatti è proprio la traccia che dimostra quello che abbiamo appena affermato, le chitarre sono meno “nervose” e piu tendenti verso sonorità puramente Metalcore, a tratti quasi melodiche. Stesso discorso per “Transient” e l’omonima del disco ” Whispers from the world” . Come uno spartiacque troviamo “Humanity”, traccia strumentale e malinconica, che fa da ponte verso “Outcry”, dove possiamo apprezzare la collaborazione di Garrison Lee degli ‘Erra’, ovviamente la traccia spacca i timpani, rimanendo però (strumentalmente) sempre sullo stile della band e senza stravolgimenti come spesso accade in questi casi ad altre band. “Veritatem vir” è molto interessante, la voce riesce ad essere più dinamica rispetto le altre tracce, mentre il reparto strumentale segue una linea precisa e ben definita. Idem per “Slice of life”, pura violenza senza esclusione di colpi… e che colpi aggiungerei! L’ultima traccia “The journey” si apre con sonorità “ambient”, che permangono per il resto della traccia, che regala un colpo di grazia a suon di breakdown!

Le impressioni, in definitiva, sono positive. La band riesce a lavorare ed a comporre brani molto complessi, sia sul piano tecnico che appunto su quello strutturale. La voce è sempre costante (forse troppo), il reparto delle chitarre è personale, chirurgico e massacrante, proprio come il reparto ritmico, che viaggia all’unisono! Se amate il Metalcore e masticate generi più tecnici, allora questo disco è per voi, altrimenti sentitelo ugualmente… è un consiglio!