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Hell In The Club: un album contro il diavolo e le sue tentazioni

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Protagonisti di una mega serata alla Rock’N’Roll Arena di Romagnano Sesia e di un album, “Shadow Of The Monster” (la recensione) che ha regalato nuove conferme a chi li segue da un po’. Gli Hell In The Club hanno puntato tutto sul diavolo, ma questa volta è diverso come ci spiega Andrea “Riccioli d’Oro” Buratto in questa intervista curata da Stefano Mastronicola:

Ciao ragazzi, è un piacere ritrovarvi sulle nostre pagine. Poco più di un anno fa abbiamo praticamente inaugurato Metal In Italy con la recensione di “Devil On My Shoulder”, vi ritroviamo adesso con un nuovo album. Come avete trascorso questi dodici mesi?
Ciao Stefano! In questi 12 mesi abbiamo portato in giro piu che potevamo Devil on my Shoulder e nel frattempo abbiamo composto questo nuovo “Shadow Of The Monster”. Siamo poi stati in studio dal mitico Simone Mularoni per registrarlo ed ora eccoci qui !

Se nella precedente release mi avete parlato di un “diavoletto maligno che ognuno di noi ha sulla spalla”, in questo caso si parla “dell’ombra di un mostro”. Che differenze ci sono tra i due album?
Le differenze sono che il diavoletto ti sussurrava peccati divertenti da compiere mentre questo mostro è qui per rompere le scatole, ahahahah . Il diavolo rappresentava il lato della coscienza che ti fa compiere marachelle mentre questo mostro rappresenta tutto ciò che nella vita rompe le scatole e la canzone è il nostro modo per dire: “Non ascoltatelo e godetevi la vita!!!!” Ahahah!
Musicalmente parlando invece credo siano entrambi due dischi Hell In The Club al 100%. Lasciamo ogni volta che le canzoni arrivino da sole facendoci influenzare un po da tutto ciò che amiamo ed il risultato si può ascoltare nei nostri dischi.

Tra il primo e secondo capitolo sono trascorsi alcuni anni, mentre tra secondo e terzo sostanzialmente uno, come mai questa differenza? La vostra vena compositiva si è rinvigorita o magari per una serie di circostanze avete avuto modo di dedicarvi più assiduamente alla composizione?
Le canzoni sono arrivate da sole. Eravamo particolarmente ispirati e abbiamo deciso di metterci subito al lavoro. In più gli altri nostri progetti sono al momento un pelino più tranquilli e cosi abbiamo potuto concentrarci solo su Hell in the Club!

Tra l’altro la scorsa estate c’è stato anche un cambio dietro le pelli…ma gli Hell In The Club sembrano più affiatati che mai. Nonostante i mille impegni riuscite a dimostrare una grande coesione, testimoniata anche dai numerosi live. Com’è attualmente il clima all’interno della band?
Ti parlo ora che abbiamo appena suonato al mitico Rock n Roll Arena di Romagnano Sesia per il nostro release party e siamo gasatissimi. Il clima all’interno della band è molto buono e il nuovo arrivato in famiglia ha portato una dose di entusiasmo che fa girare ancora più forte il nostro motore.
Oltre ad essere un grande musicista Marco è anche una persona piena di entusiasmo e si è integrato subito all’interno della band. Lo vedo molto felice di farne parte e questo rende felici anche noi.
Poi lui è giovane… ci voleva un po’ di aria fresca insieme a noi 3 vecchiacci ahahahahahaha

Nella recensione ho parlato di una vera e propria set list, perché i brani alternano episodi spinti e goderecci ad altri introspettivi, creando così una piacevole alternanza. Si tratta di una scelta voluta?
Come ti dicevo prima noi lasciamo che le canzoni arrivino in modo naturale nelle prime idee di partenza e poi ci lavoriamo con calma tutti insieme. Non ponendoci direzioni le canzoni possono come in questo caso essere di varie atmosfere. Ma penso che anche per i primi due album fosse cosi

Non sono riuscito a trovare un brano che potesse ergersi a “hit” dell’album, perché ogni traccia può rivestire questo ruolo. C’è sempre qualcosa che intriga, un riff particolare, una linea melodica ben congegnata, concordate con il mio punto di vista o vi sentite legati a qualche brano in particolare?
Amiamo le nostre canzoni tutte allo stesso modo. Mi lego più ad alcune quando la tematica del testo trattato la sento molto vicina o ce l’ho molto a cuore. Amo molto il brano Hell sweet Hell ad esempio perchè in questo brano parlo di ciò che ritengo sia una grande famiglia e cioè la gente del mondo rock/metal, e di quanto ci si possa sentire a casa andando a vedere un concerto in qualche club o qualche festival. Da qui il gioco di parole home sweet home hell sweet hell dove per hell intendo il luogo dove noi rockers “cattivissimi” ci riuniamo per divertirci insieme ahahahahaha.
Questo brano poi è il primo dove sperimentiamo un atmosfera un po’ country riadattata all’hard rock

Il vostro amore per l’Hard Rock è evidente, ma non è facile richiamare alla mente i canoni di un genere universalmente apprezzato senza risultare ripetitivi. Come siete riusciti in questo intento?
Onestamente non lo so ahahahahahah!
L’hard rock è un genere immortale… si puo anche essere ripetitivi ma sarà sempre affascinante se le canzoni sono belle.

“Devil On My Shoulder” vi ha consacrati come una delle migliori realtà Hard Rock in Italia, l’album è stato apprezzato da pubblico e critica senza eccezione. Con “Shadow Of The Monster” quali obiettivi intendete raggiungere?
Ti ringrazio Stefano!

Noi cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, di scrivere canzoni che ci piacciano e che piacciano alla gente ma sopratutto canzoni che arrivino alla gente.
Vorrei riuscire a far riflettere, a far divertire ed aiutare le persone a svagarsi dai proprio problemi con la nostra musica. Adoro quando ascolto una canzone di qualcun’altro e la sento mia perchè mi ci ritrovo dentro. E’ li che si crea la magia di questo magnifico mondo chiamato musica

Avete in programma un video anche in questo caso? Per la passata release avete optato per la title track…
E’ uscito il video di Shadow of the Monster ispirato a Evil Dead. Siamo molto contenti del risultato e sono sicuro che gli appassionati di horror lo apprezzeranno.
Ma non solo loro, l’ho apprezzato pure io che sono un caga sotto e quindi ignorante di horror ahahahahahaha

Bene ragazzi, siamo giunti al termine dell’intervista. In bocca al lupo per il futuro degli Hell In The Club. A voi l’ultima parola, lasciate un messaggio a chi vi sta leggendo!
Un mega grazie a te e a metalinitaly ! Invito tutti ai nostri concerti e a scriverci le loro opinioni e sensazioni riguardo ai nostri lavori!
See you on the road!