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Imago Mortis: “Carnicon” – Recensione

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La parola che mi martella il cervello in questo momento è: devozione. Gli Imago Mortis negli anni hanno saputo sviluppare ed evolvere una dimensione concettuale e musicale di tutto rilievo.
Costanza, dedizione e dopo un certo numero di demo/ep/split siamo arrivati al traguardo del terzo full-length ”Carnicon”, supportati dall’etichetta d’oltralpe Drakkar Production,già nota ai più.

Il Black Metal qui proposto non è sicuramente violenza e patterns ritmici fini a se stessi, troppo facile, qui c’è ricerca e studio così come lo è stato per ”Ars Obscura’ ed ”Una Foresta Dimenticata” il numero dei brani rimane contenuto, cinque in questo ultimo lavoro per una durata di 41 min, ma l’ascolto si metabolizza benissimo. Ai momenti intensi e furiosi si alternano parti più ragionate e rituali sicuro retaggio di una tradizione tutta italiana ed appunto alla devozione dei Nostri a tutto ciò che è nascosto, occulto.
Un plauso và sicuramente a Faust, Axor, Abibial, Scighera, che hanno materializzato un viaggio in musica che entra nelle ossa e, più sul tecnico, di aver osato con l’ausilio dei ”soliti” strumenti, un concentrato di personalissimo Black Metal.

Ed è il coraggio e la competenza altro fattore chiave che fa, della band ”Alpina” lanterna conduttrice, mi riferisco ad un uso raggelante delle vocals con liriche in lingua italiana; spesso ci si è imbattuti in band che a tutti i costi hanno inserito testi in italiano carichi di coraggio ma altrettanto carichi di incompetenza…(!&?). Le metriche di questo scrigno nascosto si adagiano con violenza e precisione ad un viaggio sonico che non vi farà staccare la testa dai vostri speakers! Ottima la scelta dei suoni, delle distorsioni delle chitarre, della profondità del basso e del tono organico delle pelli; tutto bilanciato con maestria. Ad un primo impatto con i quattro di Bergamo ci si sente immersi in una nebbia interiore mentre i brani sviscerano tutte le nostre paure più nascoste in un dinamismo ormai raro nel nostro preziosissimo genere.

Gli Imago Mortis fanno di tradizione e culto una religione che questa volta prende il nome di  ”Carnicon”. Consigliatissimo a tutti coloro che sono stufi del solito ultra blast perenne imbottito di trigger e correzioni midi,chitarre di plastica e basso inesistente.Devozione.