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Infernal Angels: “Ars Goetia” – Recensione

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Estremo, essenziale e “glaciale”, il quarto album degli Infernal Angels dal titolo “Ars Goetia” può essere così sintetizzato. Attraverso le dieci tracce contenute nella track list si alternano episodi pestati, squisitamente Black, ad altri più rallentati e ragionati di matrice Death. I Nostri non cercano di stupire con sperimentazioni al di fuori dei canoni dei generi citati, ma riescono a catturare l’attenzione dell’ascoltatore dalla prima all’ultima traccia.

La band si presenta con una formazione rinnovata, l’unico elemento costante rispetto al passato è il vocalist Xes; sicuramente i nuovi innesti hanno contribuito a differenziare il sound, ma le sementi di tale cambiamento erano comunque già nell’aria, sebbene non in modo così evidente. Forti anche della presenza di guest quali Mancan degli Ecnephias su “Asmoday: The Impure Archangel”, Lorenzo Sassi dei Frostmoon Eclipse su “Bael: The Fire Devour Their Flesh” e Snarl dei Black Faith su “Paimon: The Secret Of Mind”, gli Infernal Angels ci propongono un album sicuramente contraddistinto da tinte oscure, infernali, ma che non disdegnano passaggi costituiti da melodie sinistre ed asfissianti.

Sebbene la release sia costantemente sul piede di guerra, con passaggi veloci e riffing serrato, non mancano episodi più cadenzati, dai bpm ridotti, ma che mantengono inalterata la carica di Xes e soci. Ogni traccia porta il nome di un demone, vi è dunque un filo conduttore che ritroviamo anche sotto il punto di vista compositivo, fatto che impone un ascolto di “Ars Goetia” senza alcuna pausa. Del resto gli Infernal Angels sono riusciti nell’arduo compito di offrire agli ascoltatori una release che presenta numerose variazioni sul tema, non un blocco unico, non un pattern ripetuto all’infinito, ma tanti spunti che rendono le tracce ben riconoscibili.

“Ars Goetia” è un album curato fin nei minimi particolari, non ci sono mai cali di tensione, la band non ha lasciato nulla al caso ed il risultato finale è davvero interessante.