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Lectern: “Fratricidal Concelebration” – Recensione

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Di Death Metal, soprattutto se di stampo anni ’90, non se ne ha mai abbastanza se si è cultori del genere, i Lectern con “Fratricidal Concelebration” ci offrono un compendio di tale genere, condito con tanta malvagità e sviscerato a suon di martellate.

Nove tracce per un totale di trenta minuti, una soluzione perfetta per dar vita ad un album che non stanca, perché i brani sono diretti e veloci, tanto che non si ha nemmeno il tempo di sentirsi appagati dal loro sound che la track list è giunta al termine. Inutile dire che la chitarre generano un wall of sound mostruoso, ottimo il lavoro svolto nella parte ritmica delle sei corde, grazie a riff articolati e tecnici che si alternano a passaggi più ritmati e lineari. Ben congegnati i solos, che si inseriscono alla perfezione nelle tracce, senza risultare eccessivi o preponderanti rispetto al resto.

La betteria elargisce colpi mortali, le ritmiche cadenzate vengono spezzate da accelerazioni brucianti che arricchiscono il Death con profonde venature Thrash Metal. In alcuni casi le composizioni presentano linee melodiche, per quanto possano esserlo brani tiratissimi, che richiamano alla mente quelle egizie dei Nile, conferendo così al tappeto musicale un’aura epica e trionfale. Dal punto di vista vocale, la timbrica è ovviamente ancorata a growlings cavernicoli, che sembrano provenire direttamente dalle viscere degli inferi.

“Fratricidal Concelebration” è un album ottimamente suonato, la perizia tecnica di questi musicisti è sicuramente frutto della loro esperienza, è chiaro che sanno il fatto loro e procedono spediti come dei treni. Se siete amanti del Death Old style, qui troverete sicuramente tanto materiale con il quale fracassarvi i timpani.