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Leo Leoni: “Spero che con CoreLeoni possiate apprezzare la vera essenza dei Gotthard”

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Leo Leoni è un fiume in piena, sprizza energia da tutti i pori. Oltre due decenni di carriera con i Gotthard non hanno scalfito l’anima rock del chitarrista svizzero. L’Hard’n’Heavy pulsa costantemente nelle sue vene e il nuovo progetto CoreLeoni ne è la dimostrazione. Per ora si tratta solo di una “rinfrescata” ai brani più “hard” dei Gotthard ma il singolo inedito e la continua voglia di mettersi in gioco potranno portare presto a qualcosa di nuovo…chi vivrà vedrà, parola di Leo Leoni! Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per una bella chiacchierata sui CoreLeoni ma anche sul passato ed il presente dei Gotthard.

Salve Leo, benvenuto su Metal In Italy. Partiamo subito dal presente e da CoreLeoni. Il gioco di parole sembra piuttosto semplice da capire ma vorrei ce ne parlassi tu in prima persona.
Certo, ovviamente si tratta di un gioco di parole piuttosto semplice: Core inteso come cuore, il centro. Il nucle dei Gotthard che sostanzialmente fa un tributo a se stesso e al suo passato. Leoni ovviamente perchè è il mio cognome.

Ecco appunto, come mai questo bisogno di ritornare ai vecchi brani dei Gotthard?
Perchè il CoreLeoni sentiva forte il bisogno di ritornare al rock e di ripescare pezzi dal passato che col passare degli anni sono finiti un po’ nel dimenticatoio. Vedi i Gotthard negli anni si sono evoluti e sono diventati un tantino più “mainstream”. Questo ovviamente in maniera del tutto naturale, ciò non toglie che io ne ho sofferto un po’ musicalmente parlando. CoreLeoni è l’opportunità per me di ritornare a suonare vero e puro Hard Rock!

La scelta di registrare vecchi brani composti in gioventù può rappresentare per te l’opportunità di “migliorarli” se mi passi il termine?
Guarda non si tratta di migliorarli, sono canzoni che ancora mi rendono orgoglioso! Si tratta piùttosto di riportare alcune canzoni ai giorni nostri. All’epoca eravamo giovani, ora siamo tutti più maturi. Steve (Lee, ex cantante dei Gotthard prematuramente deceduto) non c’è più, tante cose sono cambiate ma la curiosità di sentire se i vecchi brani avessero retto col tempo era tanta. E poi è anche giusto che un fan che ascolta la fantastica voce di Ronnie Romero, dopo aver capito e percepito l’essenza di questo gruppo, possa andare a scavare nel passato e vedere da dove vengono certe canzoni e come sono state reinterpretate oggi.

Nella stessa risposta hai citato Steve Lee e Ronnie Romero. E’ normale che quando si parla di Gotthard si finisca a parlare di Steve in un modo o nell’altro. Ecco quello che voglio domandarti è: che sensazioni ha provato Leo Leoni nel sentire un altro cantante incidere in studio pezzi che vocalmente appartenevano a Steve?
Per rispondere a questa domanda bisogna partire da lontano. Nel corso degli anni ho ascoltato tanti gruppi che facevano nostre cover, ho sentito tanti cantati imitare o tributare Steve. In studio anche; nel periodo più tragico per noi abbiamo fatto diverse audizioni per cercare il nuovo cantante e già da li abbiamo iniziato ad ascoltare in studio diverse persone che cantavano i pezzi appartenuti a Lee. All’epoca non era semplice ovviamente, le sensazioni erano strane ma allo stesso tempo ci diedero linfa vitale per andare avanti. Con Ronnie invece il discorso è diverso, l’ho conosciuto quando eravamo in tour con i Gotthard, lui si esibiva con i suoi Lords Of Black e mi innamorai della sua voce quando lo sentti cantare un pezzo di Ronnie James Dio durante il soundckeck. Mi ha conquistato per come cantava i suoi pezzi e come interpretava i grandi artisti. Mi ritengo una persona molto fortunata, aver lavorato con dei foriclasse come Steve, Nick e Ronnie mi rende orgoglioso!

Abbiamo parlato, del cantante. Vuoi presentarci gli altri mebri della band?
Con immenso piacere! C’è il Hena che è il batterista dei Gotthard, suoniamo insieme da 25 anni e quando gli ho parlato del progetto e dell’idea che c’era dietro ha subito accettato con entusiasmo. Poi Igor Gianola, talentuoso chitarrista che già in passato aveva collaborato con i Gotthard nel tour di Dial Hard. Poi c’è Mian al basso, volevo un bassista davvero hard. Cercavo un misto tra Nikki Sixx e Lemmy e stesso Igor mi ha suggerito Mila Merker. La sua audizione è durata cinque minuti, mi ha subito convinto!

Per concludere Leo, che futuro avrà CoreLeoni?
CoreLeoni non è un progetto campato in aria, è qualcosa in cui credo molto ma non so sinceramente quale direzione possa prendere in futuro. Per ora abbiamo registrato questo Greatest Hits dei Gotthard, seguirà anche una seconda parte con altri pezzi a cui tengo molto. Spero un giorno di poter fare un album di soli inediti targati CoreLeoni ma ora è presto per dirlo…chi vivrà vedra!

Leo, grazie mille per il tempo che ci hai concesso.
Grazie a voi, davvero. Un saluto a tutti i lettori di Metal In Italy, spero che attraverso CoreLeoni possiate apprezzare al meglio la vera essenza dei Gotthard. E speriamo ovviamente di rivederci in giro per tour e concerti!