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Madhouse: “You Want More” – Recensione

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“You Want More” non è solo il titolo del primo Ep dei Madhouse, ma anche l’esclamazione che sorge spontanea dopo aver ascoltato i quattro brani!

Il genere proposto è un Rock melodico ed aggressivo che non esagera mai nei toni, riesce a catturare l’attenzione sin dal primo ascolto grazie alla voce di Federica Tringali ed agli arrangiamenti ben curati di chitarra, basso e batteria.

Non stiamo qui a cercare confronti con altre band, meglio parlare della musica e delle sensazioni che essa trasmette, perché c’è molto da dire. L’opener “Change” inizia con un riff di chitarra energico, semidistorto, che lascia ben presto il posto ad una ritmica più lenta e cadenzata che fa da tappeto alla voce di Federica. È proprio la vocalist a svolgere un ruolo primario nell’economia del quartetto, dal momento che riesce a modulare la propria voce passando da parti acute, senza eccedere, a passaggi più caldi ed avvolgenti. Balza subito all’orecchio anche l’ottimo lavoro svolto dalla sezione ritmica, grazie a Lorenzo Marzagalli al basso e Max Di Muro Villicich alla batteria che sostengono il lavoro svolto dall’axeman Filippo Anfossi.

Segue “Empty Inside”, brano dal quale è stato anche estratto un video, e si ha subito la sensazione di ascoltare qualcosa di familiare, da non intendersi come “già sentito”, perché nuovamente ci troviamo dinanzi ad una traccia che fa leva sulle doti vocali di Federica, sui riff di chitarra che si districano tra ritmiche distorte ed arpeggi puliti e sugli accenti posti dalla batteria per sottolineare un crescendo coinvolgente. La titletrack “You Want More” è certamente il brano migliore del lotto, sin dalle prime battute emerge prepotente una sensazione di malinconia, di riflessione, di tristezza nei confronti della vita e delle cose negative che ci presenta. È impossibile non immedesimarsi nel testo, che non si limita a fotografare una scena triste e grigia, ma esplode in mille colori che regalano speranza, perché “le cose cambieranno in qualche modo…”.

A chiudere l’Ep ci pensa “Skulls And Bones”, qui i toni si fanno più severi ed aggressivi, sempre tenendo ben presente la componente melodica che non può assolutamente mancare. Ancora una volta è facile tenere a mente sia strofa che ritornello, merito di uno studio attendo posto in fase compositiva.
Dal punto di vista musicale è evidente che i quattro musicisti non siano gli ultimi arrivati, sanno come incastrare bene tra loro i vari elementi al fine di creare qualcosa che sia semplice, ma allo stesso tempo ricercato; sanno trovare le giuste soluzioni per non essere ripetitivi e fare di ogni composizione una storia a sé, pur mantenendo intatta la propria identità. Si tratta di Rock moderno, non c’è sperimentazione e sinceramente non è necessaria, perché i Nostri hanno le idee ben chiare.

“You Want More” è una release di ampio respiro, in grado di competere con le uscite discografiche di band blasonate senza correre il rischio di sfigurare, che si lascia ascoltare piacevolmente e che pone solide basi per il futuro dei Madhouse.