Home Interviste Marco Angelo: “In Giappone ho vissuto un’esperienza davvero speciale”

Marco Angelo: “In Giappone ho vissuto un’esperienza davvero speciale”

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Nel mese di dicembre il chitarrista Marco Angelo si è esibito in Giappone con Secret Sphere ed Arthemis. Per il virtuoso della chitarra è stata la prima volta in terra nipponica e noi abbiamo colto l’occasione per sapere come è andata questa nuova esperienza.

Ciao Marco, bentornato sulle pagine di Metal In Italy. Nel mese di dicembre dello scorso anno sei stato in Giappone con Secret Sphere ed Arthemis. Come sei stato accolto dai fan nipponici?

Ciao Stefano e grazie a voi. È sempre un piacere poter scambiare qualche parola con la vostra redazione. L’accoglienza nipponica è stata a dir poco fantastica. I Giapponesi sanno essere persone veramente molto ospitali e riescono a metterti in condizione di dare il massimo sul palco. Il pubblico ha apprezzato molto gli show, meglio di quanto sperassi, devo dire. Ogni brano che suonavo era trascinato dal loro entusiasmo e questo per me significa molto. C’è molta passione per questo genere di musica in Giappone ed il tutto mi ha permesso di vivere un’esperienza davvero speciale.

Tu non sei di certo nuovo ad esperienze all’estero, ma è stata la prima volta in Giappone?

Esattamente. È stato un vero e proprio esordio personale quello in terra nipponica. In passato ho suonato negli Stati Uniti, oltre che in Europa, ma in oriente non mi era ancora capitato. Nonostante fosse la prima volta, devo dire che in Giappone mi sono trovato subito a mio agio, grazie anche al supporto di uno staff organizzativo molto professionale e alla grande considerazione che nutro per questo Paese.

Come hai preparato la tua esibizione? Chi c’era con te sul palco?

Ho preparato gli show e diviso il palco con Carl Anthony Lorenz, tecnico delle mie chitarre e co-realizzatore dei suoni/effetti che formano parte dei miei brani. Per l’occasione abbiamo optato per delle scalette dai suoni molto diretti, aggiungendo alcune trame caratteristiche dell’universo anime giapponese. Questo mix ci ha permesso di tornare a casa molto soddisfatti.

Immagino che tu abbia raccolto dei feedback da parte dei presenti in sala…c’è stato qualche complimento, o comunque osservazione, che ti ha fatto particolarmente piacere?

È stato veramente un grande privilegio raccogliere l’entusiasmo che si era creato attorno. Da parte mia non capita tutti i giorni di fare foto con il pubblico, firmare autografi, chitarre ecc, oltre a ricevere complimenti e pure qualche bel regalo da loro. Ho apprezzato molto anche i commenti positivi da parte degli addetti ai lavori. Quel tipo di parole ed incoraggiamenti che ti danno la forza per continuare ad andare avanti.

Hai condiviso il palco con Secret Sphere ed Arthemis, due band costituite da ottimi musicisti. Cosa ne pensi dei rispettivi chitarristi Aldo Lonobile e Andrea Martongelli?

Oltre ad essere degli ottimi musicisti, sono dei grandi conoscitori dell’universo musica e di ciò che ci gira attorno. Ammiro molto la loro determinazione. Sanno quello che fanno e ciò che vogliono, senza tanti fronzoli. Lo si percepisce molto bene anche dalle loro composizioni.

Cosa ti ha colpito maggiormente del Giappone? Non mi riferisco solamente all’ambiente musicale, ma in generale a ciò che hai osservato al di fuori del palco…

Sono molte le cose in realtà, proprio perché si ha veramente la sensazione di essere in un mondo totalmente diverso dal tuo. La tecnologia è estremamente evoluta, come i sistemi di comunicazione e dei trasporti ad esempio. Ho apprezzato non poco la metro di Tokyo, strutturata in modo maniacale a tal punto da essere famosa in tutto il mondo. Se devo invece farti presente una cosa molto particolare che mi ha colpito, è stata quella di aver visto moltissimi distributori di bibite nelle strade. Da un lato molto bizzarri, erano presenti in quantità massicce in tutta l’area di Tokyo che ho visitato, oltre ad essere ipertecnologici ed a proporre un vasto tipo di bibite differenti. La cosa che pero’ mi ha lasciato ben impressionato è l’ordine ed il rispetto reciproco tra le persone. Un paese dai grandi valori che ti da la sensazione di sicurezza.

L’anno è appena iniziato, cosa c’è in programma? A cosa stai lavorando in questo periodo?

In questo momento sto lavorando su diverse cose. In primis sto riscrivendo delle colonne sonore provenienti da film/animazione che andranno poi pubblicate attraverso dei videoclip. In seconda battuta sto andando avanti con la stesura di nuovi pezzi che andranno a comporre il prossimo album. Oltre a questo sto pianificando i prossimi live con alcune collaborazioni, dove non mancherà qualche sorpresa.

Pensi di ripetere l’esperienza al NAMM di Los Angeles?

Non è nell’immediato, ma è una strada che potrebbe riaprirsi in futuro. L’esperienza americana del 2016 mi ha sicuramente permesso di accrescere musicalmente e poterla ripetere in avanti mi farebbe solo piacere.

Marco Angelo – Live in Tokyo 新宿BLAZE (Japan 2017)

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Pubblicato da Marco Angelo su Martedì 16 gennaio 2018