Home News MetalBlog – Polemiche al FIM: la musica è per le persone umili

MetalBlog – Polemiche al FIM: la musica è per le persone umili

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Succede sempre così: quando si fa qualcosa di buono, sviluppando idee che tengano conto delle esigenze di tutti senza preferire una voce in capitolo piuttosto che un’altra, si viene sommersi dalle critiche.
E’ come se tutto fosse sempre dovuto a chi si definisce “artista”, come se l’appellativo a volte autoregalatosi, li metta in condizione di pretendere di essere una spanna sopra gli altri, a discapito di chi lavora e si fa il mazzo affinchè l'”artista” salga sul palco a ricevere applausi.

Nell’ultimo fine settimana si è svolta a Genova la Fiera Internazionale della Musica, un evento che quest’anno si è differenziato dalle precedenti edizioni proprio perchè si è voluto dare spazio a tutte le voci in capitolo alla parola “arte”. Ed ovviamente non sono mancate le polemiche…

Andiamo con ordine.
Tra un Joe Lynn Turner, incontri con label e musicisti, tatuatori e danzatori, il Fim quest’anno ha voluto inserire uno spazio dedicato ai cantautori genovesi. La polemica nasce dal fatto che questi ultimi, nella giornata conclusiva della fiera, hanno deciso di non esibirsi perchè hanno ritenuto mortificante lo spazio fisico concesso loro, lontano – dicono – dal cuore della Fiera. Da sottolineare che nei primi due giorni di Fim i cantautori si sono esibiti. E’ stata quella “maledetta domenica” ad andare di traverso agli artisti in cartellone, i quali non solo hanno preso armi e bagagli e sono andati via, ma hanno anche fatto scattare la polemica via web. E noi sappiamo come corrono le notizie via web…

24 ore dopo arriva la risposta della direzione del Fim che racconta di come la scelta del posizionamento del palco per i cantautori liguri sia stata condivisa con la direzione artistica anche in considerazione del fatto che, se fossero stati troppo esposti, vento e pioggia se li sarebbero portati via.

Ora… non è una questione di prendere le parti, ma possibile che ogni iniziativa che porti alla ribalta la musica nella sua Patria naturale (vista l’esterofilia dilagante) sia sempre e comunque oggetto di critiche?
Le Fiere, così come i Festival o le singole serate nei locali nascono con l’idea di portare la gente a riappropriarsi di quanto più bello abbiamo e ci rimane: la musica.
Ci sono concerti che vengono annullati perchè le persone non comprano i biglietti in prevendita; ci sono band che attraversano l’Italia in un van da 8 posti (dove sei di questi vengono occupati solo dagli strumenti) e che si esibiscono davanti a tre persone, tra cui il gestore del locale, perchè magari sono riusciti ad appaltare una data a metà settimana e non nel weekend.
Ed ancora… Ci sono musicisti che pur di suonare lo fanno nelle piazze, magari alla festa della porchetta, davanti a gente che muove la testa mentre strafoga il panino e dà le spalle al palco.
Ci sono persone umili… che sanno quanto valgono e non hanno bisogno di scenate isteriche: vedi i Lacuna Coil al concerto del Primo Maggio.

Dal mio personale punto di vista, ed in questo caso specifico, i cantautori genovesi che non hanno voluto esibirsi in un contesto di respiro internazionale e variegato hanno fatto un torto solo a loro stessi e alla tradizione che dicono di voler portare avanti. Anche perchè, come ha giustamente sottolineato il direttore del Fim Verdiano Vera, “le formazioni tradizionali liguri spesso si esibiscono in strada a contatto con il pubblico“, ergo sarebbe stato un off topic pretendere uno spazio da Alcatraz o da San Siro.

– Sil –