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Nebra: “Dive” – Recensione

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Il loro DNA è costituito principalmente da Rock, ma sono ben evidenti tracce di Punk, Hardcore e Grunge, i Nebra con l’Ep “Dive” dimostrano di avere una propria identità, tanto carattere e voglia di mostrarsi per quello che si è, senza cercare di apparire.

I quattro brani contenuti nella trackilist, più la ghost tarck, sono pochi, al termine dell’ascolto si rimane con la voglia di averne ancora, perché la loro musica è viscerale e schietta, non indossa maschere dal momento che arriva direttamente all’ascoltatore senza artifici. A riprova di questa crudezza dello stile bisogna sottolineare il fatto che i tre ragazzi hanno preferito rimanere fedeli al suono originale, senza ricorrere ad espedienti elettronici per aggiustare il sound, per regalare ai propri fans quella dimensione intimistica e reale che poi viene tradotta anche nelle performance dal vivo.
I brani fanno parte di composizioni appartenenti al passato, che trovano in questo Ep la loro ultimazione, in attesa del primo full length della band. Le registrazioni sono avvenute presso i New Mood Recording Studio di Frederic Mazzei, con il supporto della Moquette Records, mentre tutto ciò che ruota intorno alla gestione della band viene curato dai musicisti stessi.

Ad aprire le danze ci pensa “War”, una traccia acustica, lenta e dalle melodie ammalianti; sicuramente un modo inconsueto per iniziare una nuova release, ma i Nostri agiscono d’impulso ed esordiscono con un brano riflessivo ed atmosferico. Ad impreziosire il tessuto musicale contribuiscono anche Morgan Bizzozero dei Loud Nine / Iron Mais e al violoncello Irina Solinas. Con la seguente “Past”, brano dal quale è stato estratto il primo singolo/videoclip, lo sguardo viene rivolto al passato, alle regole sociali imposte nel periodo della crescita di ogni individuo, al fine di raggiungere la propria libertà interiore e la forza di essere sé stessi. I toni in questo caso sono più ruvidi, soprattutto nell’incipit Grunge/Hardcore, mentre la spina dorsale del brano è un refrain irresistibile ed ancora una volta riflessivo. Ritmi sostenuti anche in “Misfortune”, da cui verrà estratto il secondo singolo/videoclip, è una riflessione sulle responsabilità degli individui nei confronti delle catastrofi sociali. Anche qui lo spirito belligerante emerge prepotentemente e dimostra quanto i Nebra siano in grado di tessere strutture melodiche distese, ma anche brani più nervosi ed accesi. Prima della ghost track troviamo “Rage Of God”, un brano che combina sapientemente le varie sfumature del combo comasco, dal momento che confluiscono in esso passaggi dall’incedere incalzante e sofferto, ma anche atmosfere più lente e melodiche.

“Aim” è la traccia che conclude effettivamente l’Ep, si tratta di una composizione della prima release dei Nebra dal titolo “Mare Caelo Miscere”, in questo caso rivisitata in veste acustica proposta dall’amico della band Morgan Bizzozero.

“Dive” è un Ep onesto, che verrà sicuramente apprezzato da tutti gli amanti del Rock moderno, i quali non si accontentano delle solite canzonette, ma cercano qualcosa che venga direttamente dall’anima. Attendiamo la prova sulla lunga distanza!