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No More Fear: “Malamente” – Recensione

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Venti anni di carriera alle spalle, tanta esperienza e maestria che vengono riversate nel nuovo capitolo discografico dei No More Fear dal titolo “Malamente”. Definire questo lavoro semplicemente Death Metal è riduttivo e sopratutto sminuisce la complessità di una struttura musicale che si sviluppa su diversi livelli.

La band non si limita ad aggredire l’ascoltatore con sfuriate cariche di energia, ma riesce ad alternarle con passaggi melodici, nostalgici e soprattutto molto legati a sonorità del nostro Paese. L’uso del mandolino, insieme ad altri strumenti della tradizione, è infatti un elemento che caratterizza il sound dei No More Fear, ma non è il solo, perché ad esso vanno aggiunte soluzioni quasi Folk, che ritroviamo sin dall’opener “Morte e Orazione”. Questo brano strumentale ci traghetta direttamente verso “Mare Mortum”, una delle tracce migliori del lotto. È qui che si concentrano quelle che saranno poi le direttive lungo le quali si svilupperà tutto l’album: dalla componente atmosferica a quella più guerrafondaia, passando per l’accoppiata vincente mandolino con voce in growl.

Con “The Boss Letter” il ritmo si fa più incalzante e l’atmosfera decisamente più ansiogena, non disdegnando trame dal sapore epico. Dopo l’acustica “A Sinister Murder Case”, con “Lady Ndrangheta” i Nostri tornano a picchiare duro e dimostrano quanto sappiano essere incisivi quando è il momento di pestare sull’acceleratore. Non solo velocità, qui troviamo anche un’efferata potenza che nasce da mid-tempo pachidermici. Sulla stessa lunghezza d’onda “Tre Chiodi”, ultimo assalto sonoro prima della conclusiva “Conferimento Della Santa”, brano in cui il vocalist Gianluca Peluso recita il “Rito della Santa”, ovvero la cerimonia segreta che segna l’ingresso alle alte cariche della ‘Ndrangheta.

“Malamente” ci consegna una band in grande spolvero, in grado di stupire e rapire, con un sound originale che permette loro di essere riconosciuti sin dal primo ascolto.