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No One Cares: “Dirty” – Recensione

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Ma quanto è zozzo “Dirty” dei No One Cares? Tantissimo! I ragazzi toscani con questa uscita discografica hanno deciso davvero di far venire il torcicollo a chi si cimenta nell’ascolto dei loro brani.

La miscela proposta attinge a piene mani dal Nu Metal/Crossover degli anni passati, non disdegnando elementi thrash e punk, portando questi generi a nuova vita, con richiami che spaziano dai Rage Against The Machine, leggasi ultime battute della traccia “No One Cares”, agli Anthrax, passando per Sepultura, come nell’assolo di “Bored”, e groove strabordante caro a band quali Soil e Deftones prima maniera.

Ogni membro della band contribuisce a creare un sound che, seppure derivativo per certi versi, risulta comunque vincente e coinvolgente: il cantato di Matteo Turi abbraccia screamings e rap, parti melodiche ed altre urlate in stile Punk/Hardcore; la chitarra di Andrea Gorini è sempre incisiva e crea riff molto accattivanti, che fanno largo uso di palm muting e parti decisamente rock come in “Rock’N’Roll”, nella quale impossibile non rinvenire qualcosa di “Domination” dei Pantera; attitudine decisamente metal old school per la drummer Elena Giraldi, completa la formazione il basso di Andrea Moroni, il cui sound si apprezza al meglio nell’intro di “Lymphoma”.

“Dirty” è un album che si lascia ascoltare piacevolmente, soprattutto per il merito che hanno i No One Cares di essere incisivi e guerrafondai al punto giusto, gettando palate di groove che faranno sicuramente la felicità dei nostalgici dei generei citati in apertura di recensione. Tra i brani è da citare l’opener “Bored”, con la quale i nostri calano subito sul tavolo tutte le loro carte, ponendo l’accento soprattutto sulle parti più sostenute ed i breakdown; “Born For This” il cui incedere Punk/Hardcore li avvicina ad Hatebreed, Sworn Enemy et similia, mentre il ritornello melodico è più orientato verso i nostrani Linea 77; “No One Cares” che si impone come vero e proprio manifesto della band e le due cantate in italiano, ovvero “Niente Da Perdere” ed “Intolleranza”, il cui chorus risulta essere particolarmente azzeccato.

I No One Cares sono una band molto diretta, poco macchinosa e decisamente rabbiosa, tutti elementi che giocano a loro favore, anche se per le prossime uscite mi aspetto una produzione più potente, che sia in grado di sfondare i timpani, perché la sostanza c’è, e qualche elemento di personalità in più nel songwriting, affinché possano essere perfettamente riconoscibili.