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No One Cares: non seguiamo un genere, ma ci piace quello che scriviamo!

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no one cares

I Non One Cares sono Nu-Metal, ma anche Thrash ed Hardcore, sono rabbia e voglia di farsi sentire; nella loro musica c’è tanto groove e la giusta dose di attitudine belligerante. Dopo l’uscita di “Dirty” (la recensione) abbiamo realizzato questa intervista con la band, per darvi modo di conoscere meglio il combo di Pistoia.

Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Prima di parlare di “Dirty” vorrei che vi presentaste ai nostri lettori, raccontandoci le tappe fondamentali della vostra carriera.

I No One Cares nascono all’inizio del 2012 formati da 5 elementi, dopo la perdita della seconda chitarra siamo rimasti in 4 ed è stato deciso di non rimpiazzare nessuno. Le prime tracce della nostra esistenza sono due brani (Lymphoma e Intolleranza) che trovate nella compilation “Invasion” della non ancora esistente all’epoca QUA ROCK records, nostra attuale etichetta discografica. Questi brani poi sono confluiti nel nostro album d’esordio Dirty. Dopo la registrazione dell’album c’è stato un cambio di line up al basso. C’è voluto un po’ di tempo per trovare il nuovo bassista, ma poi, una volta amalgamata la nuova situazione abbiamo continuato a suonare dal vivo e a provare….abbiamo suonato in vari live tra cui l’apertura allo show dei Linea77 a Firenze.

Il vostro sound attinge a piene mani da Nu Metal, Crossover e Metalcore, c’è stato un momento in cui avete capito di aver raggiunto il giusto equilibrio tra le influenze dei vari membri della band? So che provenite da background musicali differenti…

Non riusciamo a trovare una linea precisa dopo la quale abbiamo iniziato ad essere qualcosa di definito, tutto è sempre venuto molto naturale e noi stessi non sappiamo bene che genere seguiamo, sappiamo solo che ci piace quello che scriviamo.

Come sono nati i brani di “Dirty”? Ciò che voglio sapere è se c’è una mente che compone o se si tratta di uno sviluppo in team…

Di solito i brani nascono da una linea di chitarra o di basso che arriva in sala prove. Poi ci lavoriamo insieme finchè non ci convince pienamente.
Alla fine viene scritto il testo.

Ascoltando i brani ho notato che ponete attenzione al messaggio che volete far giungere all’ascoltatore, quali sono i temi principali che avete trattato? O meglio…quale messaggio volete trasmettere?

E’ sempre la stessa storia, tutti cercano di dare un significato filosofico ai nostri testi e alla nostra musica, la realtà è che sono parole che stavano bene lì in quel momento, nessuna riflessione sui massimi sistemi.

C’è un brano cui vi sentite particolarmente legati? Girando la domanda dal punto di vista di chi viene ai vostri concerti, qual è il brano che apprezzano maggiormente?

Il brano a cui siamo particolarmente legati è “No One Cares” perchè è nato in un momento in cui il primo chitarrista, nonchè membro fondatore, aveva lasciato la band e ci sentivamo un po’ spaesati. Quel brano è stato il calcio nel culo che ci ha ridato l’energia giusta per continuare. Mentre il brano che abbiamo notato che il pubblico apprezza maggiormente è “Niente Da Perdere” un po’ perché era presente nella compilation QUA ROCK SHOTS e quindi ha avuto maggiore visibilità, e un po’ perché è in italiano, infatti il pubblico sotto il palco inizia a cantarlo insieme a noi.

Rimaniamo in tema live: vi ricordate la vostra prima “apparizione” on stage? Che emozioni avete provato?

Ce lo ricordiamo bene! E’ stato un mezzo disastro. Non dal punto di vista della performance ma del contesto in cui abbiamo suonato. Allora eravamo in cinque e abbiamo suonato sotto un gazebo di 2mX2m, senza spie, al buio, all’aperto, in riva ad un lago, in compagnia dell’umidità e delle zanzare, col tempo che minacciava di fare burrasca. E’ stata comunque una bellissima esperienza come tutte le altre che è servita a formarci.

Parliamo del presente: state già scrivendo i pezzi per il successore di “Dirty”? Ho visto dalla vostra pagina Facebook che siete in fase compositiva.

Dirty è appena nato e in fase di lancio, ancora non stiamo pensando al suo successore. A voi i pezzi di Dirty sembreranno una novità, ma noi sono tre anni che li suoniamo in continuazione, tra ri-arrangiamenti per cambi di line up e innumerevoli ripetizioni in studio di registrazione, abbiamo bisogno di novità!

Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova release? Lo stile dei No One Cares è rimasto intatto o ci sono delle evoluzioni?

Suonando molto dal vivo abbiamo conosciuto tanti professionisti e abbiamo ricevuto molti consigli che stiamo tentando di seguire. Sicuramente i nuovi pezzi saranno più vari, dal pezzo melodico al pezzo più violento e veloce, ci sarà per forza un cambiamento radicale nel modo di suonarli per il cambio di line up, ogni musicista è un mondo a sè, ma lo stile rimarrà quello nostro.

C’è una tempistica per la lavorazione? Più in generale quali sono gli avvenimenti importanti dei prossimi mesi? Includendo anche live già in programma…

Non abbiamo scadenze per ora, non ci piace avere il fiato sul collo, lo dimostra il fatto che per ora non abbiamo live importanti in programma. In questo momento siamo concentrati a scrivere pezzi nuovi, se poi ci chiameranno al Gods of Metal, vedremo di trovare una data libera 😀

Ragazzi vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato, a voi le ultime parole per concludere l’intervista. A presto!
Comprate “Dirty” che abbiamo tutti famiglia! Lo trovate in tutti gli store digitali e nei peggiori negozi di dischi! Oppure ci vediamo sotto il palco!