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Quel gran chiacchierone di Eric! Tra risate, il ricordo di Pat ed il nuovo album dei Mr Big

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“Ciao Marco, piacere di conoscerti! Prepara il registratore, ti servirà perchè sono un gran chiacchierone!”.

Questo è l’esordio targato Eric Martin. Via Whatsapp. Quando ero ragazzino Eric riempiva le arene in giro per il mondo, oggi mi manda un Whatsapp. Il mondo si è indiscutibilmente capovolto!
Il mio esordio è decisamente peggiore: “Ciao Eric, sai che ho scoperto i MrBig grazie a Michael Jackson?” E lui: “Ah…cool…cioè?” “Cioè nel 1992 ero un ragazzino fanatico di Michael Jackson e in quell’anno una rete tv italiana mandava in onda un programma che proponeva la sfida musicale tra due artisti ed i loro video (Twin Clips su Italia1, condotto da una giovanissima Federica Panicucci!), il pubblico da casa decretava la vittoria di uno dei due artisti tramite il televoto. Un Michael Jackson imbattuto da settimane si trovò a sfidare i MrBig, perdeste come da pronostico ma guadagnaste un giovane fan che perse la testa per quei capelloni e per il video di “Just Take My Heart”. Dopo una bella risata Eric ribatte: “Certamente abbiamo perso, i video di Michael Jackson erano super e anche le sue canzoni…ma tu per chi votasti?” “Ehm…iniziamo l’intervista Eric?” Risate generali…

Eric allora, partiamo dal presente e da “Live From Milan”, come mai i MrBig hanno deciso di far uscire un live album proprio dalla data italiana?
Con i MrBig abbiamo registrato diversi album dal vivo, tutti in grandi arene o grandi festival, o magari di supporto ai grandi gruppi (Rush, Aerosmith…), quindi c’era sempre un grande pubblico di fronte. In questo ultimo tour abbiamo fatto tappa in piccoli live clubs, come quello di Trezzo sull’Adda. Quando siamo giunti sul posto ricevo una telefonata dalla Frontiers e mi dicono che avremmo registrato un album dal vivo! Wow! E così è stato tutto il concerto. Devo dire uno dei nostri migliori, proprio perché c’era un’atmosfera calda e quasi “familiare”. Il pubblico così vicino e così caloroso…è stata una grande jam! Paul e Billy erano in forma strepitosa, ci sono parecchi assoli ed improvvisazioni, una serata davvero indimenticabile! E sono contento anche per Pat, ha suonato solo “Just Take My Heart”, ma ha suonato le percussioni accanto a Matt per tutto il tempo dello show, sentiva che era una serata particolare ed è rimasto sul palco tutto il tempo.

Ecco appunto, Pat e Mike insieme, un tour sicuramente particolare. Com’è stato avere Pat sul palco e non sentirlo suonare alle tue spalle?
Beh sicuramente un’esperienza surreale. Matt Starr è un grandissimo batterista ma non è Pat Torpey! Certo ha rimpiazzato Pat alla grande dimostrandosi un grande professionista ma non è la stessa cosa. E’ diverso quando non senti il solito groove, il solito tocco ritmico. Lo vedi li comunque ma non lo senti. Sensazione stranissima!

Cosa sono oggi i MrBig senza Pat?
Beh…è una domanda che mi faccio spesso anche io. Quando viene a mancare qualcuno con il quale hai condiviso tutto capisci chi hai perso veramente. Pat mi manca tantissimo, ha lasciato un vuoto incolmabile. Abbiamo degli impegni da onorare, ho accettato di fare alcuni concerti per il prossimo anno ma per quanto mi riguarda senza Pat non è più la stessa cosa. Era una persona eccezionale ed un batterista unico. Non è facile reggere il palco per quasi 30 anni quando suoni con Billy Sheean e Paul Gilbert. Si è sempre sottovalutato il suo talento. Invece era un musicista sopraffino e sempre attento ad ogni minimo dettaglio. La sua mancanza non solo umana per quel che mi riguarda resta incolmabile.

Credi possano esserci nuovi albums dei MrBig?
Marco vedi, per me in questo momento è difficile parlarne. Senza Pat abbiamo registrato “Defying Gravity”, Matt si è occupato delle parti di batteria proprio perché Pat era già abbastanza debilitato fisicamente. Matt ha avuto a disposizione pochissimi giorni per imparare e registrare le canzoni e, ripeto, ha fatto un lavoro egregio. Ma già li mancava qualcosa. Per me è un album abbastanza buono ma non è tra i miei preferiti, come se mancasse qualcosa. Ancora oggi lo ascolto e non mi convince più di tanto. E’ qualcosa difficile da spiegare, 4 amici che hanno condiviso quasi 30 anni di vita…qualcosa manca e questo mi fa davvero incazzare! (letteralmente “Piss Off”. Piccola digressione: queste parole mi hanno toccato il cuore, è bello vedere che dinanzi alla morte di un amico la fama, il denaro e le grandi arene passino in secondo piano. La tristezza e, soprattutto, lo smarrimento nella voce di Eric si sentono eccome, sono tangibili).

Eric, torniamo in Italia. Noi siamo una webzine che si occupa quasi esclusivamente di metal italiano. Ho colto l’opportunità di fare due chiacchiere con te in primis perché sono un grande fan ma anche perché avete registrato il live in Italia e perché la vostra label, la Frontiers, è italiana. Siete soddisfatti del lavoro che fanno per voi?
A prescindere dal “Live from Milan” noi amiamo l’Italia e, credimi, non sono frasi di circostanza. Prima di tutto la moglie di Billy è di Milano, io ho vissuto a Vicenza per 3 anni quando ero un ragazzino e mia moglie e mia madre sono di origini siciliane! Quindi sono molto orgoglioso di aver registrato un live album in Italia. Per quanto riguarda i ragazzi della Frontiers beh, siamo più che soddisfatti. La caratteristica principale è proprio il fatto che loro in primis sono fan, poi persone che hanno un lavoro da fare. Alla Frontiers ci mettono in cuore perché sanno cos’è la musica, sono fans e musicisti, sanno cosa cerca davvero una band. E sanno come trattarti a livello umano. La migliore label con cui abbiamo mai lavorato.

Quando avremo il piacere di rivederti live in Italia?
Dunque credo che dopo i Festival estivi farò una serie di show in acustico, nei quali andrò a proporre brani della mia carriera solista e anche i grandi classici dei MrBig. Non so ancora di preciso le date ma spero davvero che ci sia l’Italia perché a volte sento proprio il bisogno di tornarci.

Ok Eric, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Vuoi fare u saluto ai lettori di Metal In Italy?
Metal In Italy…wow…non sono mai stato un metallaro nel senso stretto del termine, ho un cuore rock. Ma da quando ho collaborato nel progetto Avantasia ho iniziato davvero a starci dentro, ora ho anche il metal nel sangue, quindi un saluto METAL a tutti voi e grazie per il supporto!