Quella volta che Tompa mi “scatarrò” sui capelli!
…e ne avevo tanti di capelli, ero un fresco diciannovenne, era il 2000, il mondo stava cambiando ad una velocità assurda ed io mi trovavo a Londra. Era una vacanza prima di iniziare l’università, ero in fissa per qualsiasi cosa fosse metal e compravo dischi in offerta nei grandi negozi al centro: The Jester Race degli In Flames, avevo già la musicassetta ma quell’album doveva avere il cd (chissà ora dov’è ora…brutta idea quella di prestare i cd!), Bad Sneakers and a Piña Colada degli Hardcore Superstar, Slipknot in digipack, Blizzard Beasts degli Immortal.
Era la Londra dei clubs e dell’esplosione di Camden Town, di miriadi di concerti underground, dal folk all’elettronica, dall’Indie al metal estremo. Vidi un giornaletto in metropolitana con l’elenco degli eventi in città, spulciando trovo LockUp+Decapitated. Ottimo, si va.
I LockUp erano (sono) un progetto parallelo Death/Grindcore di Shane Embury e Jesse Pintado dei Napalm Death, Peter Tägtgren e Nick “Zio Fester” Barker all’epoca nei Cradle of Filth. Dopo il primo album Pleasures Pave Sewers il tour fece tappa a Londra e guarda un po’ Tägtgren non c’era (Hypocrisy, Pain, Abyss Studios…già era una battona stakanovista, con rispetto parlando ovviamente), l’ho saputo all’entrata del locale da alcuni astanti. Ma prima di chiedermi chi ci sarebbe stato dietro al microfono iniziano dei ragazzini biondini assatanati, gli allora sconosciuti Decapitated. Avevano la mia età e tritavano come bestie. Carini sti polacchi, forse faranno strada. Strada che il giorno dopo non riuscivano a trovare, li incontrai di nuovo con la cartina in mano presso Regents Street che la loro retta via era smarrita: “Good gig Yesterday guys”, risposta col sorrisino e sguardo di nuovo sulla mappa. Si però magnatv n’emozion, dissi. Ma non capirono. Meglio.
Torniamo al club, birretta e attesa, esce Nick, Jesse, Shane e carramba, Thomas Tompa Lindberg! Il cantante degli At The Gates era davanti a me, delirio. Prima fila a scapocciare tutto il tempo sotto a loro, una brutalità allucinante. E fu in quel momento, dopo un scream disumano che Tompa scatarrò e mi prese precisamente in testa. Se ne accorse subito, prese della birra me la buttò sui capelli e disse “I’m Sorry!”, ridendo come un dannato. Per carità Tompa, fai pure, birra e catarro, non c’è cosa più Grindcore!
Oggi ci lascia Thomas Lindberg, se n’è andato Tompa. Un monumento del Death Metal europeo, uno dei precursori del Goteborg Sound. Non ho mai visto gli At The Gates dal vivo e questo mi rode parecchio ma il ricordo di quella serata, di quell’episodio, è ancora vivido. Ci ho pensato spesso anche qualche anno dopo quando ci lasciò Jesse Pintado e ogni volta che torno a Londra cerco quel club che non ho più ritrovato. Semplicemente non ricordo, non c’era internet, avevo da poco il telefonino. Ma la serata è stampata nella mia memoria e ora la lascio anche qui nell’internet, così magari oggi vi strappo un sorriso.
Buon viaggio Tompa!
Foto tratta dalla pagina Facebook degli At The Gates.



