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Roadless: “Keep Rollin” – Recensione

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roadless keep rollin artwork

Il panorama Hard Rock/Sleaze italiano può contare su tante band di qualità e i Roadless rientrano appieno in questa categoria. Con “Keep Rollin” ci propongono un album carico di groove, aggressivo ed abrasivo come pochi.

Nella tracklist contiamo dieci brani, il cui livello qualitativo rimane alto dalla prima all’ultima nota, grazie alla chitarra di Noxy che sforna riff che sembrano mordere l’asfalto come una Harley sulle polverose strade americane, ben congegnati soprattutto per la giusta alternanza tra accordi e passaggi di note che uniscono le progressioni. Rimanendo in tema sei corde, ottime anche le parti soliste, che non sono mai eccessive, l’axeman non ricorre ad assoli fiume con centinaia di note, ma preferisce essere incisivo.

Da rimarcare anche la sezione ritmica: la batteria di Cris Crow martella con piacere, il suono è potente pur mantenendo quella timbrica “acustica” che rimane in tema Rock, in linea quindi con l’attitudine della band. Ho notato con piacere che il basso di Morgan è pienamente riconoscibile, non viene sommerso dagli altri strumenti e contribuisce a rendere più caldo lo spirito incendiario dei Roadless.

Completa il quadro Blaze, con la sua voce rabbiosa e sporca, che alterna passaggi gravi ad altri più acuti, non disdegnando linee melodiche facili da tenere a mente. Non importa se in qualche occasione emerge un piccolo limite, ma il Rock è anche questo, non necessita di tenori, bensì di personaggi ruvidi con una voce “distorta” quanto le chitarre.

Quando si sale sul treno di “Keep On Rollin” non si ha mai voglia di scendere, perché la scarica di adrenalina è davvero piacevole. Non stiamo qui a disquisire su quali siano le influenze, le band citate, ciò che conta è premere play e lasciarsi trasportare dai Roadless.