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Rome In Monochrome: “Karma Anubis” – Recensione

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Rome In Monochrome Karma Anubis Ep Artwork

Toccare le corde dell’anima, questo sembra essere l’intento dei Rome In Monochrome, i quali con l’Ep “Karma Anubis” ci presentano tre brani che fanno dell’introspezione la parola chiave per interpretare il loro messaggio.

La formazione capitolina è nata da un’idea di Gianluca Lucarini, chitarrista dei grinders Degenerhate, che vede in formazione Valerio Granieri alla voce, Marco Paparella alla chitarra, Alessio Reggi alla terza chitarra entrato da poco in formazione, Riccardo Ponzi al basso e Stuart Franzoni alla batteria. Il genere proposto racchiude al suo interno diverse componenti quali Doom, Shoegaze, Post Rock ed Ambient.

Ascoltare i Rome In Monochrome equivale ad intraprendere un viaggio all’interno del subconscio, esplorazione dolorosa del proprio “Io” tradotta in musica e parole, che appare raggelante nelle melodie ed angosciosa negli arrangiamenti. La title track “Karma ANubis” mi ha fatto pensare agli A Perfect Circle, almeno nella parte introduttiva, mentre impossibile non ricollegare le chitarre distorte ai My Dying Bride di “The Angel And The Dark River”. Sin dalle prime note di “Spheres” si ha l’impressione di essere sospesi nel vuoto, in uno spazio infinito circondati da pianeti lontani che ruotano intorno all’essenza di chi ascolta. Emerge subito la grande cura posta nella realizzazione degli arrangiamenti, che fanno uso di synth, chitarre acustiche, voci che si intrecciano tra loro ed una sezione ritmica trascinante. La band però vuole stupirci, ecco che irrompe la componente Doom in tutta la sua angosciosa melodia, creando un lamento che strappa l’anima e lascia trasparire una chiara sensazione di abbandono.

Conclude la release “Endmusic”, brano strumentale e dal carattere tipicamente ambient, che fa leva su arpeggi di chitarra delicati e suoni elettronici “disturbanti”, quasi a voler creare una dicotomia sonora.

“Karma Anubis” è un Ep interessante, il cui carattere intimistico riesce a scavare nell’animo umano, il tutto attraverso un’attenta ricerca sonora che spinge l’ascoltatore ad immergersi a più riprese in questo abisso, per poterne assaporare ogni sfumatura.