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Rotting Christ + Stigmhate + Nerodia + Voron il report del live al Traffic – Roma

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Il 05 giugno è stata una giornata molto calda, non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche musicale: sul palco del Traffic Live di Roma abbiamo assistito ad una delle due date italiane dei Rotting Christ. Al seguito della storica band greca c’erano tre gruppi nostrani, ovvero Stigmhate, Nerodia e Voron. L’evento è stato organizzato da No Sun Music, Nihil Productions, Kick Agency, in collaborazione con Murdher Records.

Arriviamo al Traffic giusto in tempo per l’esibizione degli opener Voron, band Black/Death capitolina che ha avuto l’arduo compito di scaldare la platea. Durante il loro concerto purtroppo il pubblico non era numeroso, ma i cinque ragazzi hanno comunque dato vita ad uno show intenso, dimostrando di essere musicisti professionisti. Le persone presenti nella sala hanno apprezzato l’impegno profuso, ma rimane comunque il cruccio da parte nostra nel constatare ancora una volta come il supporto alle band nostrane non sia dei migliori.

Questa la setlist:

1. Necromanteion
2. Imago Mortis
3. Black Fury
4. Mater terribilis
5. Sun will fall forever

Salgono poi sul palco i Nerodia, band che vede tra le sue fila Giulio Serpico Marini (chitarra e voce), Marco Montagna (chitarra e backing vocals), Ivan Contini Bacchisio (basso) e David Folchitto (batteria). In questo caso, complice anche l’orario più consono, abbiamo notato un’affluenza maggiore sotto al palco. L’atmosfera inizia così a farsi incandescente, non solo per la calura estiva, ma anche per l’intensità con la quale i nostri hanno impiegato anima e corpo per dar vita ad uno spettacolo entusiasmante. Non solo brani editi, ma Serpico & Co. decidono di omaggiare il pubblico anche con alcune composizioni inedite che andranno a far parte della prossima uscita discografica della band, stiamo parlando di “No Crown For The Dead” e “Anti-Human Propaganda”. Uno show davvero infuocato quello dei Nerodia, che dimostrano ancora una volta di essere ottimi musicisti.

Questa la setlist:

1. Inquisition
2. Selfsick Madness
3. Dead end Procession
4. No Crown For The Dead*
5. Vanity Unfair*
6. Anti-Human Propaganda*
7. Storm Of The Holocaust
8. Birth Of The Dragon
9. Under My Black Wings

È il turno dei vicentini Stigmhate, il pubblico si fa più numeroso e l’atmosfera inizia a surriscaldarsi. Sul palco con Mike alla chitarra e Xerberus al basso e voce troviamo anche Nicola (Handful Of Hate) alla chitarra e Diego Tasciotti (Handful Of Hate) alla batteria. Il combo colpisce per la capacità di replicare dal vivo quanto di buono abbiamo ascoltato in questi anni sui loro lavori in studio. La setlist infatti contiene brani appartenenti non solo all’ultimo album “Zodacare Od Zodameranu”, ma anche al loro passato discografico, concludendo la loro performance con “Ravenna Strigoi Mortii”, cover dei Dark Funeral presente in “Vobiscum Satanas”. Mike e soci non tradiscono le aspettative del pubblico e confermano in sede live quanto di buono fatto in occasione dell’ultima release

Questa la setlist:

Throne of eternal flame
Charon
The third obsidian
Pleroma apocrifa massima
Gathered isolation
Sinless progeny
Architecs of fate
Sun collapse
Luce
Ravenna strigoi mortii

Concludono la serata gli headliner Rotting Christ, i quali possono contare sull’affluenza massima di pubblico. I presenti in sala sono accorsi soprattutto per ascoltare la storica band greca, ce ne rendiamo conto dall’impazienza con la quale il pubblico assiste al cambio palco. Un’attesa che viene poi ripagata quando i quattro salgono sul palco ed infiammano letteralmente l’audience. L’incipit è affidato a brani contenuti nell’ultimo “Κατά τον δαίμονα εαυτού” salvo poi attingere a ciò che tutti stavano aspettando, ovvero il materiale composto tra il 1989 ed il 1995. Il combo greco non tradisce le aspettative del pubblico, rivelando ancora una volta, ed aggiungo se ancora ce ne fosse bisogno, che non hanno mai sbagliato un colpo nel corso della loro carriera discografica. Diversamente da quanto accaduto con le band di supporto italiane, ahimè, il pubblico si lascia coinvolgere dando vita ad un pogo sfrenato che coinvolge tutti i presenti sotto al palco. Assistere alla loro performance è stata davvero un’emozione unica, un’esperienza che gli amanti dei Rotting Christ dovrebbero vivere almeno una volta nella loro vita.