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Satori Junk: “Satori Junk” – Recensione

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Satori Junk

Pronti ad un viaggio ossessivo nelle viscere del doom? Ascoltando l’album omonimo dei Satori Junk, uscito per Taxi Driver Records, ci si immerge in un percorso cupo ed elettrico, che annichilisce e getta nella disperazione di un viaggio mentale dal quale non sarà facile uscirne indenni.

L’ascolto non è sicuramente dei più easy, complice la lunghezza dei brani, che si attestano costantemente oltre gli otto minuti, richiedendo così una certa predisposizione d’animo e la voglia di essere sommersi dal sound claustrofobico ed asfissiante dei nostri. I suoni non sono iper-pompati, ma ciò aderisce perfettamente alle tracce in questione, basta poi aggiungere anche un ottimo uso di synth ed una voce effettata all’ennesima potenza ed ecco servito il piatto in salsa Satori Junk.

Ascoltando gli otto brani della tracklist ci si accorge che l’elemento strumentale è sicuramente predominante rispetto a quello vocale, grande attenzione viene riposta nel riffing ossessivo e cadenzato, senza mai esasperare le ritmiche, puntando decisamente su progressioni che ricordano Electric Wizard e, volendo andare più indietro con gli anni, anche Black Sabbath. Difficile citare un brano piuttosto che un altro, dal momento che le composizioni si attestano su livelli pressoché simili e in alcuni casi sembrano avere tra loro alcuni punti in comune. Emerge chiaramente che i cinque ragazzi hanno appreso le lezioni impartite dai padri del genere, ma sarebbe il caso di rendere la proposta più personale e diversificata.

Gli elementi per fare bene, per trascinare l’ascoltatore in un turbinio di emozioni e sensazioni dettate da un costante stato di allucinazione ci sono, andrebbe semplicemente incanalata la vena compositiva verso lidi che possano rompere maggiormente gli schemi.

Ovviamente siamo all’esordio, quindi è plausibile che ci siano ancora degli spigoli da limare, ma siamo certi che i Satori Junk riusciranno nell’impresa. Consigliamo l’album a tutti gli amanti del genere, i quali troveranno sicuramente pane per i loro denti ed acido lisergico per i loro viaggi.