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Secret Sphere: “The Nature Of Time” – Recensione

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Quando agli inizi di marzo lo abbiamo incontrato al Metal For Kids di Roma, Aldo Lonobile cingeva tra le mani il master del nuovo disco. Era impossibile non scorgere nei suoi occhi la soddisfazione e la pienezza di quanto aveva nel palmo. C’era, c’è un pezzo di vita in “The Nature Of Time“, il nuovo album dei Secret Sphere: pagine di un libro che finiscono in musica, che sono un invito a credere in tutto ciò che ci dia forza, anche se ciò significa andare contro il tempo perché lui, il tempo, è l’unico che non ci guarda in faccia, non ci aspetta, ci mette alla prova.

“Forget, Forgive, Believe”.

La prova corale della band è l’ennesimo biglietto da visita di una musica italiana che merita più di quanto sta ottenendo.
“The Nature Of Time” è un concentrato di stili, con esperienze personali che si mischiano e si snodano attraverso un arco temporale che lo rendono “concept”.

L’intro “Intermission” apre a “The Calling”, pezzo assolutamente caratteristico di una band che ad oggi si presenta con una line up diversa, ma probabilmente molto più a fuoco.
I diversi generi si traducono nell’hard rock di “Honesty”, nel pure prog di “Commitment” con aggiunte orchestrali come in “The Awakening” che, nel caso specifico, accompagnano il “risveglio” di una speranza tanto cullata che sfocia poi nel “new beginning”, quindi di un nuovo inizio che ricorda la sofferenza del passato che non viene maledetto, ma accompagnato da dolci note di celebrazione del tempo, della natura del tempo, che viene ricordata proprio in questo pezzo.

Il messaggio di “Kindness” è qualcosa di stupendo. Tutti attraversiamo momenti difficili: la sensazione di camminare a piedi nudi su pezzi di vetro, necessaria anche se fa male, ma è la vita e quella è la nostra strada e va percorsa. La bontà d’animo ci preserverà da quel dolore e ci ripagherà.
Album da ascoltare a cuore aperto e da custodire con cura.

RECENSIONE ARTWORK a cura di Art Over Covers:

“…Si gioca molto sul fantasy e la copertina stessa sembra narrare già di per sè una storia. Su un sentiero cammina una ragazza a piedi nudi, fino ad arrivare ad un arco che è la porta d’entrata per un altro universo. Attraverso questo portale tutto decorato c’è il firmamento con un orologio che si sta rompendo in mille pezzi, formato da tanti ingranaggi vari che spuntano fuori e si perdono nel cielo…”.
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