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Sinatras: “A Plzeň volavano gatti, gli sbirri volevano il silenzio e noi continuavamo a suonare”

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Non si spostano spesso, ma quando lo fanno varrebbe la pena piazzargli una goPro sulla fronte e seguirli in ogni avventura. I Sinatras sono tra le realtà italiane che meglio fanno combaciare l’immagine live con quella senza gli abiti di scena.
Il loro death’n’roll made in Vicenza è da poco andato alla scoperta dell’Est Europa per portare in giro l’ultimo nato “Drowned“, anche se l’esperienza estera è stata innanzitutto vissuta come un arricchimento personale ed una fortificazione di quella che viene chiamata “famiglia”. Fatta eccezione per situazioni strane come gatti (giustamente…) che volano, personaggi ambigui dai baffi altrettanto ambigui, belle ragazze alla reception… Tutti aneddoti che il chitarrista Mirko Marchesini ci racconta in questa intervista, nella quale non mancano riferimenti cinematografici ed alcune sorprese.
Il prossimo appuntamento per i Sinatras è in casa: il Metal Fest #3 di Vicenza del prossimo sabato 22 luglio presso il Totem Club.

L’intervista:

Ciao Mirko e benvenuto sulle pagine di Metal In Italy. Sei da poco tornato da una serie di date all’estero con i Sinatras. Com’è andata? Che tipo di accoglienza avete avuto?
Ciao a te e a tutto lo staff di Metal In Italy e fin da subito grazie per il supporto e per tutto il lavoro che fate a sostegno della musica metal tricolore.
Sì, tornati freschi freschi da una serie di 9 date che ci han portato a zonzo nell’Est Europa. Beh a domanda diretta, rispondo diretto: è andata decisamente bene!!! Primo full lenght, prima esperienza fuori confine per i Sinatras e bilancio senza dubbio positivo. Un’esperienza che ci fatti tornare più carichi e convinti di prima, e vogliosi di ripartire appena possibile. Com’è andata? Partendo dal presupposto che stare in giro 10 giorni e suonare praticamente ogni sera è una cosa decisamente sfiancante, direi che comunque il bilancio è positivo. In primis ne ha giovato la “famiglia”: vivere 10 giorni con i tuoi compari di band, respirare i loro odori, ridere delle loro battute, condividere letti/divani/pavimenti, mangiare e bere una serie infinita di schifezze, conoscere insieme a loro i personaggi più disparati e risolvere i mille imprevisti che in una trasferta del genere inevitabilmente saltano fuori, ti fanno far squadra e legare come una famiglia vera e propria, e questo è stupendo.
Per quanto riguarda la parte live ci siamo trovati a suonare in palchi grandi, piccoli, stretti, larghi, assurdi… sì assurdi!
Siamo passati dal centro sociale con annesso ex-cinema trasformato in skate park al localone che la settimana prima aveva ospitato Ill Niño e altri nomi grossissimi del metal mondiale. L’accoglienza: partiamo col dire che abbiamo ricevuto un sacco di complimenti, da chi assisteva ai concerti, da chi condivideva il palco con noi e dai promoter locali/gestori che ci hanno ospitato. L’affluenza ai concerti è stata altalenante, ma si sa benissimo che suonare durante la settimana non è facile né qui né lì se non sei i Metallica, comunque c’è da dire che al concerto dove ci son state meno persone il nostro cantante si è ritrovato a camminare sul soffitto: quei 30 che c’erano non si sono risparmiati in nessun modo, hanno pogato e fatto hedbanging dal primo all’ultimo brano. Ecco questa è stata la parte veramente figa della cosa, vedere che in quei posti la gente ascolta la band e anche se non le conosce, quando sente un riff che piace, un breakdown che dà la carica o un tutpa-tupa che tira come un treno, scatena l’inferno (ragazze comprese!!!!!).

Le meravigliose esperienze in tour comprendono anche incontri come quello che hai avuto con Burt The Biker… Raccontaci un po’…
Effettivamente girare per 3500 km ci ha fatto conoscere un sacco di gente e un sacco di personaggi: il promoter Ceco gentilissimo e schizzatissimo soprannominato prontamente dai nostro compagni svedesi “Car Bomb” per via della sua balbuzia e delle sue risposte in inglese sincopato (ahahaha), il gentilissimo e istrionico Giovanni, napoletano e gestore della “porta dell’inferno” a Plzeň che si è messo a fare il McGiver per risolvere i mille imprevisti della serata mentre gatti cadevano dal quarto piano di un palazzo a fianco al locale e gli sbirri ci imponevano il silenzio mentre il gestore li minacciava di morte e ci urlava contro di suonare e di fregarcene di tutto… la massima è stata: “Tu vuoi fare il Rock’n’Roll in giro per il mondo ma c’hai la mamma appresso… di che c’hai paura, questi mandali a fanculo e suona!!!!”.
Da non dimenticare la graziosa ragazza di un ostello slovacco, Dominika il suo nome, soprannominata Dolomitika per via dei suoi modi di fare da montanara dura e pura e, ciliegina sulla torta, il mitico Burt the Biker: in pratica l’alter ego di Robert Karlsson Nordberg (frontman degli Incarnit appunto), personaggio che ha un sacco di seguaci in Svezia e che nelle sue puntate su Youtube affronta le sfide alcooliche più ardue realizzando e bevendo gli intrugli più micidiali. Il grandissimo Burt ci ha voluti addirittura partecipi di una sua puntata in cui noi, da buoni italiani, gli abbiamo dato una mano a realizzare uno dei suoi cocktail mortali con un ingrediente segreto…… andate su FB e sul tubo e seguitelo non ve ne pentirete. Demenza a livelli PRO!!

Ho fatto una scommessa su Burt. I baffi sono finti vero???
I baffi?! Sono verissimi, come i tatuaggi che ha sulle braccia…….ahahahah. Travestimento a parte, quel che vedete nei sui video è tutto vero: gli intrugli sono veri, li beve veramente e le conseguenze sono vere. Riguardando i video di qualche tempo addietro, gli Incarnit ci facevano notare che in certi punti la difficoltà alcoolica era veramente importante… Se l’inverno fuori picchia duro, l’unica soluzione è chiudersi in casa e dar sfogo alla propria creatività alcoolica!!!
SONO DEI GENI!!

Venendo alle produzioni Sinatras: ad aprile è uscito il singolo “24/7” dall’album “Drowned” out ad inizio anno. State lavorando su qualche nuovo video?
Dopo la pubblicazione del video di 24/7, che potete trovate su FB e Youtube, l’idea di partenza era quella di realizzare un secondo video entro l’estate. Ovviamente la preparazione per il tour ci ha portato via un bel po’ di tempo e quindi dovremo rinviare la pubblicazione verso fine anno.
Il nuovo video sarà d’impatto e dichiaratamente comico-demenziale: modestamente a fare gli scemi ce la caviamo bene e vedendo i video di Iron Reagan e Municipal Waste ci è venuta voglia di dimostrarlo, ehehehe!! Sorriso sulle labbra assicurato.

Ho visto che continuate a tenere alta l’attenzione sull’EP “Six-Sexy-Songs” che, ricordiamo è in download gratuito. C’è ancora richiesta quindi?
Il materiale registrato dai Sinatras fino ad ora conta un EP di 6 e un full Lenght di 11 brani quindi mi sembra normale dover tenere ancora alta l’attenzione su un ep che ci ha dato tanta visibilità e la possibilità di arrivare fin qui… come hai giustamente ricordato ora lo si può scaricare gratuitamente e a quanto pare i contatori sembrano dirci che ci sono ancora molti che lo cercano. Ovviamente, per me che sono un eterno insoddisfatto, son sempre troppo pochi, ma in realtà tutto ciò mi fa un super piacere. Vuol dire che la gente apprezza e questa è la prima cosa che, da artista, ti ripaga dei sacrifici fatti fin qui.

Tra i tuoi progetti paralleli c’è anche quello che ti vede al fianco di Francesco Tresca degli Arthemis. Al di là della grande amicizia che vi lega è plausibile pensare di vedere anche te alle prese con le colonne sonore dei film?
L’amicizia che lega me e Checco nasce molti anni fa e ci ha portato a condividere l’ennesima avventura di nome Watershape. Come molti di voi sanno, Francesco, spinto dalla sua grande passione cinematografica, si diletta (riuscendoci benissimo tra l’altro) a comporre colone sonore collaborando con artisti emergenti e non del panorama mondiale. Non nego che sono un amante delle musiche di “sottofondo” e che spesso mi capita di sconfinare con gli ascolti verso generi che fanno dell’atmosfera il proprio punto di forza: ambient, trip hop ed elettronica di impronta visionaria ed ipnotica… Da qui a vedermi alle prese con lo scrivere musiche per un film però credo sia dura. Ricordo ancora quando ascoltai la traccia di apertura di “Layers of Lies” dei Darkane e di quanto rimasi affascinato da quella traccia cosi maestosa… Ecco, piuttosto di musicare un film, sarà molto più facile ritrovarmi alle prese con la composizione di intro o intermezzi per dare atmosfera a uno dei futuri dischi che mi vedranno tra la line up, Sinatras o Watershape che siano.

Se avessi la possibilità di scegliere un titolo, di quale film avresti voluto scrivere o riscrivere la colonna sonora?
Domandona questa. (Devi promettermi che la farai anche a Tresca che son curioso di leggere la sua risposta).

Aggiudicato.
Allora, partendo dal fatto che non mi permetterei mai di riscrivere una colonna sonora scritta da qualcuno, facciamo che mi limito a pronunciare la mia devozione per qualcosa che adoro alla follia e che innegabilmente mi avrebbe fatto piacere aver scritto.
Facciamo che te ne elenco 3 fra i miei preferiti.
1- “il Buono il Brutto e il Cattivo”…quando i registi italiani insegnavano al mondo come si faceva a fare i film – INARRIVABILE
2- Tristezza: “Schindler’s List – Main Theme” suonata al piano, semplicemente pelle d’oca.
3- La tamarrata ci vuole sempre… quindi mi tocca nominare “Rocky IV” e la fantastica WAR di Vince Dicola…non me ne vogliate!! 🙂