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Thalos: “Event Horizon” – Recensione

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I Thalos nascono dalla volontà di tre musicisti ed un videomaker di unire musica, video e graphic design, dando così vita all’album di debutto “Event Horizon”, pubblicato da Antigony Records.

La formula proposta attinge a piene mani dal Post-Rock, in questo caso strumentale, con l’aggiunta di elementi elettronici. Il risultato è rappresentato da nove brani caratterizzati da linee melodiche distese, delicate, che mantengono intatta la propria natura anche quando l’intensità del tappeto musicale si fa ben più corposa.

Sicuramente gli intrecci melodici di chitarra rappresentano un punto fermo dei Thalos, anche se questi ben si legano alle già citate trame elettroniche, il tutto supportato da una sezione ritmica molto dinamica. Sebbene i toni siano sempre pacati, impalpabili e raccolti, è la batteria che riesce ad imprimere maggiore velocità nelle parti più corali, senza però snaturare l’andamento quasi lineare dei brani.

“Event Horizon” è un album da ascoltare ad occhi chiusi, lasciandosi trasportare dalla melodia, un viaggio interiore attraverso un percorso fatto di mille sfumature. Ovviamente è in sede live che l’essenza dei Thalos si completa, dal momento che è lì che il connubio tra musica ed immagini prende forma e porta così a compimento la fusione tra la percezione sonora e quella visiva.

Un lavoro molto convincente, dunque, oltre che ambizioso, non un prodotto di massa, destinato agli amanti di sonorità Post-Rock ed elettroniche.