Home Interviste Walk In Darkness: “Chi è senza volto non ha bisogno di maschere”

Walk In Darkness: “Chi è senza volto non ha bisogno di maschere”

SHARE

In occasione dell’uscita del secondo album “Welcome To The New World”, abbiamo approfondito la conoscenza dei Walk In Darkness, misteriosa band dai tratti Gothic Metal, i cui musicisti hanno deciso di non rivelare la propria identità, ad eccezione della vocalist Nicoletta Rosellini. Il nostro interlocutore è Shaman, mastermind della band.

Ciao Shaman, benvenuto sulle pagine di Metal In Italy! Iniziamo subito con le presentazioni: ad eccezione della vocalist Nicoletta Rosellini, il resto della band è costituito da musicisti dei quali non se ne conosce l’identità. Come mai avete preso questa decisione?

Semplicemente perché lo scopo è quello di proporre musica, non persone. Cerchiamo quindi di separare il messaggio musicale, che ha pretesa di universalità, dagli individui che lo veicolano e che necessariamente sono legati ad un contesto. Noi crediamo che, in fondo, tutti gli artisti, anche quando mostrano il volto, mantengono comunque segreta la vera identità. Mi spiego meglio: ciò che il pubblico normalmente vede di un artista è solo la maschera che indossa, la quale è abitualmente proposta insieme allo stile musicale. Generalizzando, forse potrei dire che ogni essere umano è costretto ad indossare una maschera; tutti noi, anche quando mostriamo il volto, quasi sempre dissimuliamo i nostri sentimenti; la dissimulazione è un sistema adattivo, spesso necessaria per l’approvazione sociale e per ottenere successo. Così, l’umanità si è trasformata in una moltitudine di maschere. I Walk in Darkness sono “faceless” e questa mancanza di volto consente di operare una semplificazione, perché chi è senza volto non ha necessità di indossare maschere, ed è un modo per rappresentare gli uomini nella loro essenza universale, dove l’uguaglianza fra gli uomini è definita dall’identico destino.

Solide radici Gothic Metal e liriche epiche, queste le caratteristiche principali dal vostro sound. Tu come lo descriveresti a chi non hai mai ascoltato i Walk In Darkness?

Il progetto WID e la musica che noi proponiamo nasce dalla esigenza di rappresentare il genere Metal nella sua complessità, non più come una esibizione muscolare di chitarre distorte e slogan più o meno piacevoli, ma attraverso la strutturazione di un messaggio profondo, filosofico e universale, derivante dalla intersezione di testi elaborati e profondi e frasi musicali imprevedibili, spesso sorprendenti che definiscono il contesto teatrale per la rappresentazione del messaggio. Direi che sostanzialmente il genere è Gothic metal, ma “il viaggio” non è del tutto prevedibile.

A distanza di un anno dal debut “In The Shadows Of Things” arriva “Welcome To The New World”. Quali sono a livello compositivo le differenze tra le due release?

Sicuramente c’è continuità fra il primo ed il secondo album, riteniamo che nella continuità ci sia una evoluzione non solo musicale ma anche concettuale. Nel primo album il tema portante è la fine, la fine delle cose ed il tentativo di sfuggire ad essa. Per questo il primo album è più caotico sul piano compositivo, è più istintuale, non ci sono ballads. Il secondo album riflette l’inizio di un mondo estraneo, c’è il rimpianto di ciò che è perduto; l’ aria è più melanconica, abbiamo inserito delle ballads. Il viaggio continua, tuttavia sarebbe un errore giudicare i WID solo dalla progressione musicale, i WID non sacrificano il testo alla musica. Il messaggio è unico, testi e musiche hanno la stessa rilevanza e possiamo dire che nel secondo album c’è una maggiore forza ed espressione poetica.

Il titolo tradotto in italiano sta per “Benvenuti nel nuovo mondo”. Qual è il “mondo” a cui fate riferimento?

Il mondo denunciato da WID è un mondo che degrada verso la superficialità, l’apparenza, la commercializzazione e il marketing aggressivo, è un mondo in cui l’umanità è svilita, costretta a camminare veloce, incapace di vedere e sentire. È un mondo dominato da un Dio unico e da un pensiero unico: i soldi. È un mondo senza poesia e senza stagioni, regolato solo dai ritmi del mercato. I Walk in Darkness si muovono sull’orlo dell’abisso, nell’ombra delle cose, tra la pioggia e il vento che soffia tra le mura crollate di antichi edifici che testimoniano ancora l’eroismo, la poesia e la grandiosità del passato in antitesi al mondo della modernità popolato da uomini sempre più piccoli e insignificanti.

L’album sta già riscuotendo ottimi consensi, sia dal pubblico che vi segue che dalla critica. Quali sono i punti di forza di questa release?

I Walk In Darkness non sono solo una Gothic Metal band, piuttosto una proposta, una chiave di lettura, una modalità di interpretazione della realtà. Riteniamo e consideriamo Walk in Darkness tutti coloro che percepiscono la realtà del mondo come noi, che ci conoscano o che non ci conoscano.

“Welcome To The New World” è un album autoprodotto, perché avete deciso di seguire questa strada, senza rivolgervi ad un’etichetta?

Noi non siamo ricchi e, naturalmente, l’autoproduzione costa e ci spinge a molti sacrifici ma non intendiamo rinunciare alla nostra autonomia.

Come sarà supportata l’uscita dell’album? So che avete girato un video, ma ci saranno altre attività? Magari anche live…

Abbiamo girato un video che, a nostro giudizio, definisce molto bene la dimensione e la collocazione dei WID nel panorama musicale, tuttavia dopo il secondo album faremo una pausa compositiva e ci prepareremo per alcuni concerti-spettacolo che stiamo pianificando in Italia e all’estero.

Qual è il vostro background musicale? Provenite tutti dal mondo del Metal o coltivate anche interessi musicali differenti?

Si, proveniamo tutti dal mondo del metal nelle varie articolazioni e sottogeneri.

Bene, ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, lascio a te l’ultima parola, un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Il messaggio che ci sentiamo di dare è questo: benvenuti nel nuovo mondo.