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Winterage: “The Harmonic Passage” – Recensione

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Winterage The Harmonic Passage

Un’orchestra vera e propria con 40 elementi, i Winterage per il loro esordio hanno sognato in grande, ma hanno avuto anche le capacità per tirare fuori un album maestoso com “The Harmonic Passage”.

Questi ragazzi sanno incantare per la maestria con la quale sono riusciti a creare un’opera orchestrale imponente, non dimenticando il lato Metal che tende al Power/Symphonic/Folk. Già con la traccia d’apertura “Ouverture In Do Minore” catturano l’attenzione dell’ascoltatore e lo lasciarlo senza fiato. Il lavoro degli elementi orchestrali è superlativo, ma quando irrompe la title track “The Harmonic Passage” ci si rende ben presto conto che la band è in grado di sostenere il confronto. Tra le righe emergono chiaramente richiami ad acts storici dei generi citati, come Rhapsody ed Elvenking, ma questo non va ad inficiare il grande lavoro svolto in fase compositiva. Conoscere “il passato” non implica necessariamente la capacità di riproporlo senza risultare scontati e noiosi, i Winterage sono musicisti dalle doti tecnico-compositive davvero invidiabili, che si traducono in composizioni pregevoli.

Gli esordi della band sono ligure sono strumentali, solo in un secondo momento si è aggiunta la voce di Daniele Barbarossa, a giudicare dalla sua prestazione non possiamo che appoggiare questa scelta che, unita all’uso di cori in qualche frangente, ci permettono di apprezzare ancora di più la narrazione musicale. In precedenza il violino di Gabriele Boschi rivestiva un ruolo primario, ma in questa nuova veste la sua presenza è comunque ben marcata ed avvolge con melodie classicheggianti tutto il tessuto musicale. Nel quadro generale è d’obbligo sottolineare anche le tastiere di Dario Gisotti, vero e proprio baluardo di maestosità, così come la chitarra di Riccardo Gisotti che incanta sia per le ritmiche serrate, che per gli arpeggi e le parti soliste di estrazione classica. Non da meno l’apporto della sezione ritmica, con il basso e la batteria a dettare i tempi, decisamente dinamici, grazie ad una piacevole alternanza tra accelerazioni e passaggi quasi sussurrati.

I brani hanno durate che spaziano dagli oltre tre minuti fino ai quasi nove della conclusiva “Awakening”, ma i Winterage non dimostrano alcun calo di tensione lungo tutta la tracklist. Tra i brani sicuramente da citare “Wirewings”, con le sue cavalcate velocissime, “Golden Worm”, il cui incipit è tra i più tirati; l’imponente “Victory March” che presenta una marcata componente Folk e la conclusiva “Awakening”. Ovviamente anche le altre composizioni sono ottimamente arrangiate e si attestano sullo stesso livello di intensità.

“The Harmonic Passage” è un album da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando di trovarsi dinanzi ad un’orchestra e lasciandosi avvolgere da atmosfere e melodie del passato, non dimenticando però la componente epica e maestosa del metallo pesante.