Home Interviste Endless Pain: “Niente zombie o squartamenti. Il nostro Death parla di mafia”

Endless Pain: “Niente zombie o squartamenti. Il nostro Death parla di mafia”

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Hanno deciso di trattare un argomento non facile, ma purtroppo vero. Gli Endless Pain hanno messo al centro del loro ultimo lavoro “Cosa Nostra” (la recensione) un argomento come la mafia, il trattamento riservato agli infami e a chi disonora, il codice dei boss e tante altre sfumature di un mondo tanto violento quanto vicino.
In questa intervista il chitarrista Beppe ci svela i tanti “perché” di questo lavoro.

Salve ragazzi! Metal in Italy vi dà il benvenuto!
Ciao a tutti e grazie a Metal in Italy per la disponibilità.

Non possiamo non partire dal nuovo album e dal suo titolo: “Cosa Nostra”, un titolo forte, essenziale, diretto. Parlare di mafia è come parlare di un pezzo triste di tutti noi ma è un argomento complesso e ampio. Quale aspetto avete approfondito nelle vostre canzoni?
Il concept sulla mafia è nato dalla mente di Hate, il nostro cantante che da sempre si dedica anche alla composizione dei testi. I testi affrontano in maniera generale alcune tematiche, stili di vita o “modus operandi” che caratterizzano da sempre la malavita organizzata. I testi parlano di omertà, di quella legge non scritta che obbliga a non toccare donne e bambini (Good fuckin fellas), del trattamento riservato agli infami (“Dishonor Before Death”), oppure c’è il racconto di un pentito (“Nel Nome Del Padre”), le parole di un vecchio boss che parla ad un ragazzo che vuole intraprendere la “carriera” malavitosa (Evil empire). Oppure regole come: “tu fai uno sgarro a me… io lo faccio a te 100 volte piu grave” (“Transversal Vendetta”), il delitto d’onore (“Murder Of Honor”) e la figura del “picciotto” nell’ultima (“The Left Hand”).

Voi siete bresciani ma avete concepito un album che affronta il tema della mafia. Come sentite tale argomento al nord, dove le mafie sono arrivate, ma per anni è stata negata la loro presenza?
A parte che Hate è di origine napoletane… ahahhaaha, ma non vuol dire niente. Non abbiamo fatto un discorso sociale o politico, abbiamo preso un tema nostro, italiano, conosciuto, violento e feroce che ci sembrava adatto alla nostra musica. Senza dover ricorrere ai soliti zombie o squartamenti vari classici del death metal.

L’argomento senza dubbio ispira frustrazione e rabbia: questa cosa ha influenzato l’ulteriore indurimento del vostro sound o era una cosa che è venuta fuori in maniera del tutto naturale?
No, sempre nei nostri pezzi nasce prima la musica del testo, il nostro indurimento di suono negli anni è solo una nostra evoluzione personale, non pianificata.

Com’è nata la collaborazione con la Banksville Records? Siete soddisfatti del loro lavoro?
La Banksville è stata l’etichetta che ha recepito e condiviso da subito la nostra intenzione di voler mettere in download gratuito il nostro cd. Ormai l’industria musicale è totalmente implosa e non c’è più nessun modo per un gruppo underground di vendere abbastanza dischi per autosostenersi. A questo punto riteniamo sia più necessario far ascoltare a più persone il nostro lavoro piuttosto che aspettare che venga acquistato nel classico supporto fisico. Che abbiamo disponibile ovviamente, io ad esempio resto un grande collezionista di cd e continuo a spendere per la musica, sono solo cambiati i tempi…

In 15 anni di carriera avete affrontato diversi cambi di line-up, nonostante tutto siete qui e avete appena sfornato un ottimo disco: qual è il segreto degli Endless Pain?
Io sono l’unico superstite del gruppo originale e devo dire che tutti quelli che sono passati hanno dato il loro e hanno contribuito nel bene e nel male all’evoluzione del gruppo. Non è facile andare avanti, bisogna essere convinti al 100% e cercare sempre di superare insieme tutte le avversità. Diciamo che di opportunità ormai ce ne sono pochissime e quando raggiungi un traguardo, come può essere un nuovo cd o la partecipazione ad un grande evento, è solo perché te lo sei sudato.

A proposito di cambi di line up, non posso esimermi dal chiedervi del drastico abbandono di Stefano Zani nel 2012 che tanto scalpore ha creato non tanto per lo split in sé quanto per il modo e le argomentazioni.
Bah, acqua passata, tecnicamente ci siamo evoluti in meglio. Agli Endless Pain serviva questo e questo è stato. Basta e avanza.

Metal In Italy ha affrontato l’argomento “pay to play” cercando di essere più obiettivo possibile e raccogliendo testimonianze di alcuni musicisti dell’underground italiano, consci del fatto che si parla di un argomento delicato e spinoso, voi cosa ne pensate di tale pratica?
Come dicevo prima l’industria musicale è finita e l’unico modo per un gruppo per “vivere di musica” è di girare per il mondo e fare tanti concerti.
Chi ci riesce sono solo i grupponi storici e già famosi, per tutti gli altri (se non c’è il supporto musicale di un’etichetta perché credono tu sia la moda del momento) rimane il tour-bus e migliaia di km… ma spesso si rischia di non partire se non si coprono le spese vive (caparra tour-bus, biglietti arerei ecc) e allora si spreme l’ultima ruota del carro che sono le band di spalla, il vero underground, quello che potendo coronare il sogno di calcare veri palchi, avere un pubblico numeroso e fare la vita da musicista per qualche giorno è disposto a pagare.
Giusto o sbagliato? Si può parlarne per ore, ma il fatto vero è che in certi concerti se non paghi non
suoni… una volta pagava l’etichetta perché facendoti suonare di spalla ad un gruppo grosso aumentava la
visibilità e quindi le vendite di dischi del gruppo. Ora questo non c’è più e allora chi paga? Perché qualcuno dovrebbe farti prendere parte ad un tour se sei un emerito sconosciuto e che tu ci sia o non ci sia non cambia un cazzo a nessuno?

Torniamo a “Cosa Nostra”, c’è online un liryc video di “Nel nome del Padre”: avete intenzione di girare un videoclip vero del singolo?
Sì, stiamo valutando come e dove fare il prossimo video che sarà “Dishonor Before Death”.

Come avete intenzione di promuovere l’album? Avete un tour in programma?
Purtroppo il cambio del bassista appena uscito l’album ci ha rallentato parecchio e abbiamo bruciato la pianificazione del tour per la primavera/estate.
Adesso stiamo pianificando con la nostra agenzia (la Eagle Booking) una serie di concerti per l’autunno/inverno. Anche se ormai non è nemmeno facile trovare locali adatti al nostro genere…
Comunque a breve ci sarà qualche news.

Grazie per averci concesso del tempo. Vi lascio carta bianca per un saluto ai lettori di Metal in Italy!
Grazie a voi e grazie ai vostri lettori. Mi raccomando non lasciatevi scappare il nostro album in download gratuito su www.endlesspain.it da dove volendo si può anche acquistare cd e magliette.
Ci si vede a qualche concerto!