Home Interviste Folkstone, Lorenzo: “Non scriviamo poesie, ma scriviamo quello che siamo”

Folkstone, Lorenzo: “Non scriviamo poesie, ma scriviamo quello che siamo”

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Nascere, come gruppo, con un’idea ben precisa su quello che si vuole fare e che tipo di musica voler costruire e raccontare, può essere talvolta rischioso. Si potrebbe rimanere intrappolati in giochi di cliché ed in scomode nicchie se non si ha la forza di credere nel proprio progetto. I Folkstone lo fanno da oltre 10 anni e per molti sono stati e continuano ad essere un punto di riferimento nell’ambiente folk.
La band viene da una serie di date che li hanno visti sul palco in diversi contesti, non ultimo anche quello del Lucca Comics. Ora però c’è il silenzio. Di qui ai prossimi mesi i Folkstone saranno impegnati nella riorganizzazione delle idee per il nuovo album, atteso che le idee ci sono e aspettano solo di prendere forma.

L’intervista alla voce Lorenzo Marchesi:

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Domenica 30 ottobre è stata la vostra ultima data live. Poi seguirà un periodo di pausa per pensare ai nuovi lavori. Cosa bolle in pentola?
Si , prenderemo un lungo periodo di pausa: le idee sono tante, alcune già ben predefinite, altre solo abbozzate. Crediamo che dopo due anni di Tour sia giunta l’ora di fermarsi per dare al tutto una forma concreta. La nostra priorità per il prossimo futuro è sicuramente il nuovo album, ma non ci faremo mancare qualche data estiva.

Interessante è la vostra partecipazione al Lucca Comics & Games. Non si può fare a meno di notare come la musica negli ultimi anni abbia sposato il mondo nerd e cosplay. Cosa ne pensate?
Per quanto ci riguarda abbiamo sempre avuto una determinata linea da seguire: all’inizio della nostra storia venivamo da un mondo di rievocazione medievale che temevamo in qualche modo ci “costringesse” a rimanere inquadrati in quell’immaginario collettivo. Col tempo siamo invece riusciti a scostarcene, incominciando a percorrere la nostra strada senza etichette di alcun tipo sulle spalle.
Sinceramente non sappiamo se la musica va verso un mondo nerd o se siano i nerd ad avvicinarsi alla musica, noi proseguiamo per la nostra via, ben contenti per ogni nuova persona nerd o no che troverà qualcosa di buono nella nostra musica.

Chi di voi è maggiormente attratto da questo mondo?
In realtà nessuno di noi è mai stato attivamente attratto da manifestazioni o cosplay. Ovviamente il Lucca Comics and Games ci da l’impressione di andare oltre i semplici costumi e travestimenti (con tutto rispetto parlando con chi si esprime in questo modo): sappiamo che partecipano all’evento fumettisti come Zerocalcare, che vanno oltre il semplice fumetto in senso stretto, raccontando pagine di storia attuale, reale e significativa (vedi le vicenze della Siria raccontate in Kobane Calling ad esempio).
L’informazione può e deve essere trasmessa anche tramite l’arte, e vedere questa manifestazione in cui costumi e colori fanno da contorno a qualcosa di reale e profondo fa davvero piacere.

Dal punto di vista delle produzioni siamo fermi a “Oltre… L’Abisso”. Il nuovo album ha già una tematica precisa da sviluppare?
I nostri lavori passati non hanno mai avuto una tematica precisa, non sono mai stati Concept album ma album di storie, quelle nostre e quelle della nostra vita; il nostro modo di scrivere e di suonare non cambierà sicuramente ora. Non abbiamo la pretesa di scrivere poesie, ma pretendiamo da noi stessi di scrivere e suonare per quello che siamo, a nostro modo.

Il genere proposto implica chiaramente l’utilizzo di determinati strumenti. E’ azzardato pensare che in un futuro l’ensamble possa ulteriormente arricchirsi o impoverirsi a seconda del tipo di sound che si intende ricreare?

Beh, crediamo che la parola per descrivere la nostra strada sia sperimentazione.
Sperimentare non vuole dire per forza aggiungere o cambiare strumenti, formazione o suono, ma cercare in ogni occasione di migliorare le nostra capacità musicali con quello che abbiamo, utilizzando gli strumenti in modo diverso, senza restare fissi su determinate sonorità.
La nostra indole è e sarà sempre rock, non andiamo alla ricerca di maestose sinfonie ma seguiremo sempre l’istinto e il momento: un sound crudo, reale.

Album, video, DVD, fumetti: cosa manca ancora ai Folkstone?
Cerchiamo sempre di esprimerci attraverso tutti i canali che l’espressività ci consente.
Quando nasce un idea cerchiamo di seguirla fino in fondo non dando nulla per scontato, collaborando con professionisti che possano renderla reale nel modo migliore.
Seguiamo l’istinto e la fantasia, sperando che l’ispirazione sia con noi per ancora molto tempo.

– Folkstone: Live e Photo Report dall’Alchemica di Bologna

COSA MANCA