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Nerocapra: “Mefisto Manna” – Recensione

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Se amate suoni cristallini e produzioni iperpompate, i Nerocapra non fanno per voi: “Mefisto Manna” è un fulgido esempio di Black/Death Metal primitivo che ricalca le sonorità tipiche degli anni ottanta/novanta. Si tratta di una scelta precisa della band, che vuole mantenere vivo quello spirito primordiale che animava l’underground più oscuro e grezzo degli anni passati.

Otto brani putrescenti e malvagi che si snodano attraverso blast beats velocissimi, ma che non disdegnano mid tempo cadenzati ed ossessivi, introducendo anche sprazzi di Heavy più “classico” come in “Primitivo”. Al tappeto musicale ruvido e blasfemo bisogna aggiungere anche il cantato in italiano, scelta che lega ancora di più i Nerocapra alla scena Metal italiana. Apre le danze “Fame d’Aria”, il cui incedere violento e martellante viene sottolineato da una drumming ossessivo, che fa da sostegno alla chitarra che alterna progressioni di accordi a riff dalle melodie sinistre. La titletrack “Mefisto Manna” si adagia invece su ritmi più rallentati, ma non per questo meno efficaci, che conferiscono al brano un’atmosfera agghiacciante, per poi sfociare in un’accelerazione quasi Thrash. Con “Urla Di Strappi” si torna a colpire con blast beats, sebbene in qualche passaggio sembri mancare una perfetta coesione tra batteria e chitarra, stessa imperfezione riscontrata nella seguente “Primitivo”.

Dopo la strumentale “Putrefazione”, con il trittico “Reprobo”, “Cerchi” ed “Uccido La Bestia”, si conclude la tracklist di “Mefisto Manna”. In questi brani, che mantengono inalterata la naturale propensione verso un riffing serrato ed accelerazioni fulminee, da citare è soprattutto “Cerchi”, il cui incipit, e successivo sviluppo, predilige nella parte strumentale una forma lenta e cadenzata di Death Metal, mentre nelle liriche cavernose e stridenti viene mantenuto ben presente il Black di riferimento.

In base alle premesse iniziali ed agli intenti dei Nerocapra, ovvero quelli di mantenere in vita il Black primordiale, posso affermare che “Manna Mefisto” è un degno rappresentante delle decadi passate, per questo tutti gli amanti di queste sonorità troveranno qui diversi spunti interessanti.