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Sanremo diventa Rock/Punk con i Last Day Of Summer di supporto a Sting

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Ok che vi state dividendo tra coloro che guardano il Festival e coloro che non lo guardano, tra coloro che criticano quelli che lo guardano e quelli che criticano chi critica chi lo guarda… Ok…
Ma c’è un news simpatica: la post punk band di Imperia, i Last Of Day Of Summer, è salita sul palco dell’Ariston in supporto al superospite della seconda serata del Festival, Sting, accompagnandolo durante l’esibizione del brano “Don’t Make Me Wait” featuring Shaggy.
Abbiamo chiesto qualche commento a caldo al bassista Fabrizio Fabiano.

Ciao Fabrizio, ieri sera siete saliti sul palco di Sanremo in compagnia di Sting e Shaggy, come è arrivata la chiamata? E’ stata la prima volta per voi?
Ciao Stefano, sì è stata la prima volta sia a Sanremo che come band di supporto a Sting. Lui è sotto contratto con la Universal e siamo stati contattati telefonicamente da loro. Ci hanno detto: mercoledì arriverà Sting a Sanremo, con lui ha solo il chitarrista storico, sareste interessati a fargli da supporto? Non potevamo rifiutare! Si tratta di un palco internazionale, su Rai Uno in prima serata, con due artisti come Sting e Shaggy…

Come si è svolta la giornata? Avrete sicuramente fatto delle prove con Sting e Shaggy…
Siamo arrivati lì all’una e mezza, ci hanno dato il pass ed un camerino. Ovviamente Sting e Shaggy ne avevano uno a testa. Abbiamo provato il pezzo tre volte, poi loro sono andati via e noi siamo stati un po’ in giro. Sono stati gentilissimi, pensa che prima di salire sul palco Sting si divertiva a scordarmi il basso! È stato proprio lui a chiedere di fare una foto tutti insieme, noi ovviamente non glielo avremmo mai chiesto, perché pensavamo a vivere il momento ed anche perché non ci sembrava il caso di andare da lui e chiedergli: “Ci facciamo una foto insieme?”.

Che ambiente avete trovato? Com’era la situazione? Sentivate la pressione addosso?
I camerini erano tutti sullo stesso piano, noi avevamo accanto i ragazzi de Il Volo ed il Mago Forest. Prima dell’esibizione siamo scesi, eravamo tutti ammassati nello stesso posto, in attesa di salire sul palco. Lì si avvertiva la tensione. Io ero attaccato a Sting e lui, come ti dicevo, mi scordava continuamente il basso, ma non potevo dirgli nulla, ovviamente. C’era il caos totale, tecnici che correvano da ogni parte, anche Baglioni si scontrava con la gente mentre andava verso il palco. Durante l’esibizione eravamo molto tranquilli, in fondo è il nostro habitat naturale, la tensione si avvertiva prima, perché andavano di corsa, tutto era molto frenetico. Comunque sono stati tutti gentilissimi, siamo stati trattati benissimo dal personale dell’Ariston, avevamo da bere, mangiare, aria condizionata, tv, tutto. C’era molta sicurezza, controllavano i pass in continuazione, ma ci sta, per un evento del genere è normale. Ogni tanto ci scambiavano per una band inglese, perché stando con Sting pensavano che non fossimo italiani hehe

C’è stato qualcuno che ha criticato la scelta di salire sul Palco di Sanremo?
Assolutamente no, tutti i nostri amici e supporter erano entusiasti e questo perché si trattava di un artista di grande spessore come Sting. Se fosse stato Tiziano Ferro, magari avrebbero potuto chiedersi cosa ci facessimo su quel palco.

Quindi non “corriamo” il rischio di vedervi tra le band in gara?
In gara no, non credo proprio!

Su cosa state lavorando al momento?
Stiamo lavorando ad un nuovo EP, i brani sono già pronti, sarà sicuramente più tosto rispetto al passato, ci siamo spostati verso l’Hardcore, ma sempre con la voce melodica. Per quanto riguarda l’etichetta, al momento stiamo lavorando con Sorry Mom, ma decideremo più avanti come procedere. Abbiamo ottenuto ottimi risultati con la nostra precedente release, siamo arrivati quindicesimi nella classifica iTunes in Russia, che è una terra immensa. Siamo stati lì in tour ed abbiamo fatto alcune date sold out, a tremila chilometri di distanza dall’Italia. Noi siamo musicisti, il nostro scopo è quello di vendere dischi e portare gente ai concerti, del resto non ci interessa. Spesso in Italia pensano che in Russia la gente non capisca nulla di musica, ma non è così, assolutamente. Le persone vanno ai concerti, pagano il biglietto per divertirsi! Tra l’altro a marzo partiremo per alcune date in Ucraina e non vediamo l’ora!