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Black Motel Six:”For A Long Time”

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BlacK Motel Six

Basta premere play sulla prima traccia e come un arco riflesso inizia uno sfrenato headbanging, così l’Ep “For A Long Time” dei romani Black Motel Six irrompe prepotentemente nei padiglioni auricolari dell’incauto ascoltatore.

Dietro un artwork tutto sommato “leggero” si cela un groove di proporzioni smisurate, il sound del combo capitolino si presenta subito fresco e coinvolgente: i riferimenti sono ad un Groove Metal ipervitaminizzato dal sapore dannatamente southern. I primi nomi che balzano alla mente sono: Soil, Godsmack, Creed, solo per rendere un’idea della portata devastante di questa band.

L’Ep in questione è ottimamente prodotto: tutti gli strumenti trovano il giusto spazio e non vi sono squilibri di sorta che possano rendere l’insieme una miscela indistinguibile di suoni che fanno a gara per chi debba prevalere. Ovviamente il ruolo principale è svolto dalle chitarre di Federico Carradini (intervistato da Metal In Italy) e Marco Zuzolo, il loro sound è corposo, un muro invalicabile che macina riff tritaossa senza trovare il minimo intoppo, ma il tappeto di chitarre non avrebbe lunga vita se non fosse debitamente supportato dalla sezione ritmica: la batteria di Alessio Brancati è essenziale e colpisce duro, scandendo in maniera impeccabile ogni singola battuta, facendo il paio con il basso di Emanuele Calvelli, possente e martellante. Completa il quadro il singer Stefano Calabrese: il suo timbro è sporco, ruvido, graffiante, dotato di potenza e calore necessari per tenere testa al resto degli strumenti.

I Black Motel Six non sono solo roccia e strade polverose, tra la miriade di passaggi che annichiliscono trovano spazio anche episodi più pacati e riflessivi, come in “Stone In The River”, una semi-ballad che alterna sapientemente strofe costituite da chitarre pulite e voce quasi narrante ad aperture più energiche. Tra le altre occorre citare, solo per fare qualche nome, “Never Enough”, azzeccatissima opening track che inizia subito in quinta con un riff maestoso che si risolve in una ritmica cadenzata, ottimo il chorus, impossibile non cantarlo insieme ai Black Motel Six; stesso dicasi per la successiva “The Fool”: appare chiaro che ai Nostri piace abbandonarsi ad accelerazioni brucianti, per poi rallentare bruscamente.

Sebbene questo Ep sia uscito nel 2013, abbiamo ritenuto opportuno farlo conoscere perché davvero meritevole. Attendiamo con ansia il follow-up, nel frattempo il consiglio è quello di fare vostro “For A Long Time”.