Home News Black Sabbath – The End: la parola a chi era all’Arena

Black Sabbath – The End: la parola a chi era all’Arena

SHARE

I Black Sabbath nella giornata di ieri hanno fatto tappa in Italia, a Verona, per l’unica data italiana del loro “The End Tour”, ovvero l’ultimo viaggio sui palchi di tutto il mondo, quello che segnerà l’addio alle performance live di Ozzy e soci. Noi di Metal In Italy abbiamo chiesto ad alcuni musicisti presenti alla serata il loro parere sull’evento.

Andy Martongelli – Arthemis

Lunedi 13 Giugno, BLACK FUCKIN’ SABBATH all’Arena di Verona! Un evento unico che rimarrà nella storia d’Italia sicuramente! Ieri sera Verona si è tinta di Nero, circondata da fiamme e creature sinistre!!! Una di quelle ero io HAHAHAHA! Mentre scrivo queste righe ho la pelle d’oca (forse dovrei spegnere l’aria condizionata…ma questa è un’altra storia) pensando all’atmosfera magica che i Sabbath ed una location storica come l’Arena di Verona ci hanno regalato! Una setlist infernale e una carica unica! Dall’impianto uscivano pugni e schiaffi! Punto! Canzone preferita della serata: Into The Void!! A\m/

Fabio Dessi – Arthemis

Ieri sera per la prima volta nella mia vita ho visto i Black Sabbath, una delle band che ha maggiormente accompagnato e influenzato la mia crescita musicale. Non ho molto da dire a riguardo, ero con qualche amico e un mio allievo poco più che ventenne, abbiamo solo pensato:
Questi “ragazzi” hanno invento tutto quello che amiamo, tutto quello che per noi rappresenta la musica… lo hanno inventato 45 anni fa… e oggi ci fanno vedere chi comanda!
Sono stati incredibili, assolutamente indimenticabili…li rivedrò domenica sera all’Hellfest e pensare che noi Arthemis, in un certo senso, apriremo per loro mi fa flippare il cervello ahahah
Sono DAVVERO emozionato per questa opportunità! Faremo del nostro meglio.

Foto Credit di Fabio: GCasoni

Simone Anaclerio – SKW

Che dire, ero in estasi. Per me i Sabbath di Ozzy sono stati seminali, da quasi ancora bambino sentii “Master Of Reality” dallo zio del mio compagno di classe e mi chiesi: ma che diavolo è sta roba cupa allucinata con un cantante dalle frequenze orrende che però mi fa sballare? Da lì fu amore, ho passato tutta l’adolescenza a sentire quegli album devastanti e, dopo averli visti più volte, vederli qui a Verona, in una location surreale, è stato definitivo. Non importa se il sound era magari basso per via del rispetto di un centro città storico, non importa se Ozzy azzecca una tonalità e dici “yeah è ancora in forma” e poi la song successiva la cicca. Cazzo erano i 3 sabbath originali! Ragazzacci inglesi che ne hanno fatte di cotte e di crude e che hanno fatto la storia del rock! Possono fare tutto quello che vogliono e senza effetti speciali, uscire e stare sul palco e basta. E sono leggenda. Hanno lasciato anche qui nei luoghi storici italiani la loro eredità. Surreali, ci mancherete!

Aurelio Parise – LionSoul

Premetto che fino a venerdì sera non mi aspettavo neanche di andarli a vedere, perché i biglietti erano spariti in un batter d’occhio. Poi il mio amico e produttore Alessandro Del Vecchio ha messo un annuncio su Facebook nel quale diceva di avere un biglietto, causa defezione all’ultimo di un suo amico. Potevo lasciarmi scappare l’occasione di vedere i Black Sabbath per la prima ed unica volta???

Location straordinaria, gruppo straordinario, prestazione impeccabile da parte di tutto il gruppo… poi vabbe’ ma di che cosa stiamo parlando? Avresti mai qualcosa da ridire sul Anfiteatro Flavio? O sulla grande Piramide di Giza? Ecco ieri non è stato solo un concerto per me, ma una visita a un grande monumento del Rock/Heavy Metal. I primi pezzi che ho imparato a suonare con la chitarra sono stati “Paranoid”, “Iron Man”, ed “Electric Funeral”, che non era però in scaletta. Sono letteralmente e totalmente innamorato di Iommi. Penso a quanto fossero pesanti certi riff negli anni 70!

Matteo Melegatti – Seventh Veil

La decisione di andare a vedere i Black Sabbath l’ho presa giusto 3 ore prima dell’inizio del concerto, avendo trovato un buon biglietto ho colto al volo l’occasione. Purtroppo ero timoroso e titubante sulla riuscita di uno show da parte di musicisti, si leggendari, ma pur sempre parecchio avanti con gli anni. Dopo 30 secondi di concerto mi sono dovuto ricredere: ho sentito una carica e un’energia provata di rado e l’atmosfera emanata dall’Arena ha reso il tutto ancora più incredibile e surreale. Non facevo altro che pensare che quei musicisti davanti a me erano i componenti di una delle band più importanti della storia del rock e del metal. Hanno creato un genere musicale. La scaletta presentata spaziava attraverso tutti i successi della loro carriera e sicuramente ha accontentato tutti gli spettatori, me di sicuro, soprattutto perché poi è stata eseguita in modo impeccabile. Unica pecca sono stati forse i volumi troppo contenuti, ma posso tranquillamente affermare che il concerto a cui ho avuto la fortuna di assistere rimarrà per sempre nei miei ricordi.

Foto credit di Matteo: Caroline Pouget