Home Recensioni Ecnephias: “The Sad Wonder Of The Sun” – Recensione

Ecnephias: “The Sad Wonder Of The Sun” – Recensione

SHARE

Li aspettavo. Come un bambino che aspetta di aprire il regalo sotto l’albero la notte di Natale. L’attesa per il nuovo album degli Ecnephias non è stata poi tanto lunga (considerando sempre che si tratta di una band Metal Underground del bel paese) ma per me due anni sono stati un secolo! Li aspettavo perché il precedente ed omonimo “Ecnephias” (la recensione) mi aveva fatto innamorare.

Le sue atmosfere decadenti ed estreme mi avevano letteralmente catturato. L’attesa poi è stata alimentata dalle dichiarazioni che nei mesi scorsi avevano anticipato l’uscita della nuova fatica discografica: “Il prossimo album sarà Mediterranean Metal al 100%!”. Conoscendo Mancan e il resto della band sapevo dove voleva andare a parare: mischiare tutto quello che è il loro background ed adattarlo al respiro dell’amata terra madre lucana. Già era successo con il precedente album (Nia Nia Nia…) ma qui si va oltre. Parecchio oltre.

Partiamo subito da un assunto: “The Sad Wonder Of The Sun” è un disco molto più morbido del precedente, si parte proprio dalle atmosfere più soft di “Ecnephias” e ciò che ne esce fuori è un enorme tributo al gothic-rock nelle sue più svariate forme. Ambientazioni sinistre e sognanti, a tratti romantiche ma sempre decisamente oscure.

Mediterranean Metal dicevamo, componente sempre presente nel dna musicale dei lucani, proprio per la forte devozione che i nostri hanno nei confronti della loro terra e del Sud Italia in generale: canzoni che sono glaciali dal cuore caldo, bollente. Stavolta però il sound del Mediterraneo esplode nella sua purezza e diventa un marchio di fabbrica unico. Assenti quasi del tutto le influenze di metal estremo che avevano connotato i precedenti lavori, largo dunque alle reminiscenze eighties; marcate sono le influenze dei Sisters Of Mercy o dei Fields Of The Nephilim (Gitana, Povo de Santo), o dei sempre citati Moonspell e Paradise Lost, ma con quel tocco personale che li rende unici; canzoni più dirette e meno spigolose, provate ad ascoltare “Quimbanda” o “Maldiluna” con parti di strofa in italiano o le influenze quasi reggae di “Nouvelle Orleans”.

Un album senza sbavature, semplice (se di semplicità si può parlare con gli Ecnephias!), diretto ma con la voglia di stupire e di sperimentare: “Sad Summer Night” è la summa di tutto questo, otto minuti di puro Gothic Metal, una goduria per le orecchie di ogni appassionato del genere.

“The Sad Wonder Of The Sun” è un album che non ha paura di osare, un disco puro, oscuro fino all’osso che si adatta tranquillamente alla malinconia di un’estate nostalgica e perché no, da ascoltare in riva al mare, di notte, magari con una bella bottiglia di vino: il gothic che non ti aspetti ( io si, me l’aspettavo…e ne sono strafelice!) che smonta tutti i cliché del genere, che richiama l’estate piuttosto che gli inverni freddi e piovosi.

Ecco, il grande merito degli Ecnephias è proprio questo, aver sdoganato il Dark (in un paese di esterofili musicali non è semplice!) ed averlo “italianizzato” senza fargli perdere un minimo della sua essenza oscura. Chapeau.

“Parla piano ed osserva il riposo del mare, c’è la luna con le stelle che guardano noi e così sia. Un sortilegio ora scenda su te, mi implori, ora torna indietro, non lo farò…non lo farò!”
Da avere, assolutamente!