Home Recensioni Midnight Sin: “Sex First” – Recensione

Midnight Sin: “Sex First” – Recensione

SHARE
midnight-sin

Glam Rock sfrontato ed assassino quello dei Midnight Sin, con “Sex First” sfornano dieci tracce (quasi tutte) al vetriolo, che grondano Rock e sudore da ogni parte.

La forza del quintetto risiede nella capacità di dar vita ad un sound sì debitore nei confronti della migliore tradizione degli anni passati, richiamando alla mente acts quali Skid Row, Motley Crue, Poison et similia, ma comunque maledettamente catchy e festaiolo.

Impossibile non lasciarsi trascinare dalle chitarre ruvide di LeStar e Maurice Flee, i quali sin dall’opener “Midnight Revolution” si dimostrano incendiari e riottosi; allo stesso tempo la voce di Albert Fish si adatta perfettamente al mood della band, con la sua timbrica sporca, ma allo stesso tempo in grado di creare linee melodiche accattivanti. Nella visione globale non si può non menzionare anche la sezione ritmica con il basso di Acey Guns e la batteria di Dany Rake a fare da rullo compressore e supporto ai due axemen.

I Midnight Sin sono irriverenti, tanto nell’attitudine quanto nei testi, non disdegnando episodi più riflessivi come “Feed Me With Lies”, un brano il cui refrain chiede a gran voce di essere cantato a squarciagola, “No Matter”, “’Till It’s Gone Away” e “You Piss Me Off”. “Rise And Yell” già dal titolo si preannuncia adrenalinica, sfrontata e i Nostri non tradiscono le aspettative; la seguente “Code_69” è una perfetta ballad in stile Hard Rock, che ci permette di apprezzare l’ugola del già citato singer che si adagia su un tappeto di chitarre clean. L’adrenalina non è ancora finita, perché con “2 Words” si torna a cantare fino a rimanere senza respiro, con la solita dose di maleducazione che contraddistingue il combo; a concludere il lotto di brani ci pensa “Sweet Pain”, i protagonisti di questo ultimo atto sono voce e pianoforte, le cui melodie avvolgono l’anima e si ha l’impressione di essere con la propria amata a danzare nella penombra…

Alla fine della corsa rimane la voglia di farsi ancora un giro sulle montagne russe ed ascoltare nuovamente “Sex First”, perché la voglia di adrenalina è ancora lì, pronta ad esplodere. Sicuramente non si tratta di un album rivoluzionario, ma questo non conta quando i Midnight Sin colpiscono comunque nel segno.