Home Interviste Mutonia: “Perchè un Live come debut? Perchè andavamo ancora a scuola!”

Mutonia: “Perchè un Live come debut? Perchè andavamo ancora a scuola!”

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Vengono dal cuore della Ciociaria, ma dal cuore subito si passa alla testa. I Mutonia, stoner rock band di Ceprano, hanno dimostrato di essere pronti a sovvertire le regole e a crearne delle proprie. Il loro debut è rappresentato da un Live Album… e già questo fa capire che il percorso intrapreso è differente da qualsiasi altra realtà musicale. Giusto per farvi capire il personaggio: tutte le band contattate da Metal In Italy per le interviste, ci girano poi domande e risposte. Loro no! Ci hanno inviato solamente le risposte! Genio del male!
Conosciamoli meglio.

Salve ragazzi e benventi sulle pagine di Metal In Italy. Iniziamo l’intervista con le immancabili presentazioni della band. Parlateci dei Mutonia dalla formazione fino ad oggi.

I Mutonia sono sempre stati 3 dato che i chitarristi di passaggio non hanno mai lasciato un segno

E il nome “Mutonia” da dove viene?

Il nostro nome è venuto a noi in modo inaspettato e senza rendercene conto ci siamo ritrovati nel suo significato, quindi “mutati” nel corso degli anni, sia dal punto di vista sonoro che d’immagine.

E’ singolare che il vostro lavoro d’esordio sia stato un live e successivamente abbiate registrato una demo. Ci spiegate come mai avete preso questa decisione controcorrente?

Se vuoi che il tuo messaggio arrivi, trovi sempre un modo per farlo arrivare… Non avevamo i fondi per registrare un album dato che tutti andavamo ancora a scuola e allora dopo l’offerta di una registrazione live, accettammo. L’anno dopo, dato che avevamo le possibilità, siamo andati in studio e abbiamo registrato una demo di 5 brani selezionati.

In cosa sono cambiati i Mutonia da allora?

Con il passare del tempo le cose intorno a noi cambiano; le nostre abitudini, i viaggi, le amicizie, le esperienze…E cambiando con loro, siamo cambiati noi e il tutto ha influenzato il nostro sound.

Le vostre sonorità compresse, sporche e retrò sono il marchio di fabbrica un po’ di tutte le band stoner e doom del passato e del presente. Come studiate e realizzate le distorsioni di chitarra e basso e le sonorità di batteria?

Per lo più non abbiamo studiato niente, abbiamo solamente creato un equilibrio tra le nostre “equalizzazioni” di batteria, basso, chitarra e voce…Cercando di dare spazio a tutti gli strumenti, alle frequenze, per far uscire tutti insomma…Ok, un po’ abbiamo l’abbiamo studiato!!

Parlateci dell’album “Blood Red Sunset” (qui la recensione di Metal In Italy).

“Blood Red Sunset” può essere visto anche come un “concept album” che racconta le gesta di questo soldato, “Lucky Jordan” e le sue avventure nel combattere una triste/dolorosa/orrida guerra… Chiaramente il tutto è una metafora che parla dell’uomo e delle “difficoltà” che deve affrontare ogni giorno.

Nei vostri pezzi si avvertono sia influenze doom di vecchia scuola, che alcune sfumature punk grunge. Quali sono le band che vi ispirano maggiormente?

Non ci sono molte band che ci hanno ispirato per scrivere Blood Red Sunset… Abbiamo dato una sbirciatina al sound dei Kyuss e altri gruppetti del genere, ma siamo sempre rimasti noi stessi sia nella musica che nei testi. Spesso è normale “ispirarsi” a seguire la strada dei propri idoli, ma basta che sia solamente la strada e non il complessivo, sennò si sconfina…

Avete realizzato anche il video clip del pezzo “Blood Red Sunset”, parlateci di questa esperienza.

Il videoclip è stato girato sulle colline di Villa Santo Stefano. Abbiamo girato il video con l’aiuto di un paio di amici, per il resto abbiamo fatto tutto da soli: regia, fotografia e montaggio sono stati fatti dal nostro cantante e ci siamo divertiti molto. Non è uscito un prodotto di alto livello, ma a noi interessava far “vedere” il brano e quindi ci andava bene anche un prodotto “home-made”, come appunto la registrazione dell’album, che è “arrivata” e ci ha dato molte soddisfazioni.

Il genere che proponete è considerato abbastanza di nicchia, se paragonato ad altri generi rock e metal. In che modo si deve approcciare al pubblico una band stoner rock per farsi apprezzare?

Con sincerità e passione. Suoniamo principalmente per nostro piacere e continueremo a fare così, se poi arriva anche quello degli altri, tanto di guadagnato!

Concludiamo l’intervista con un saluto ed un messaggio ai nostri lettori.

Mandiamo un saluto a tutti i nostri fan e li invitiamo a supportarci ancora di più!!