Un lavoro cupo ed opprimente quello dei capitolini Night Gaunt, il cui monicker prende spunto dallo scrittore Lovercraft. Questo album omonimo ci presenta una band che aderisce in toto ai canoni del Doom Metal tradizionale, fatto di ritmiche lente e cadenzate, sonorità catarrose e dai toni grigi.
Non c’è molta sperimentazione, dal momento che i Nostri prediligono ritmiche dilatate e riff di chitarra che si ripetono come un mantra che rapisce l’ascoltatore e lo scagliano in una dimensione di sofferenza acuta dalla quale è quasi impossibile uscirne fuori. L’indagine all’interno della psiche umana appare argomento fondante di questa release, il cui punto di forza non è certamente l’originalità delle composizioni, ma le scelte compositive messe in campo.
Sin dall’opener “Persecution” è chiaro che i Night Gaunt prediligono ritmiche pachidermiche, fatte di distorsioni che avvolgono l’ascoltatore e rapiscono con le liriche quasi recitate che fanno perno su melodie evocative e sinistre. Non ci sono scelte particolarmente tecniche, nessun virtuosismo, in quanto l’impegno di ogni musicista viene posto al servizio di un quadro spettrale che colpisce per l’alone di terrore che incute ad ogni passaggio. Il combo romano non disdegna nemmeno passaggi più ritmati, come nella titletrack “Night Gaunt” e “Black Velvet”, giusto per fare qualche esempio, che conferiscono più dinamicità ad un lavoro incentrato maggiormente sull’aspetto introspettivo.
Il wall of sound creato dalle chitarre è davvero insormontabile, così come la scelta di successioni di accordi foriere di sensazioni oscure e melmose rende il tutto più affascinante ed evocativo.
Nel corso delle sette tracce il sentimento ricorrente è quello della disperazione, che non abbandona mai l’ascoltatore e tende ad incupirsi man mano che si prosegue nell’ascolto dell’album. La scena Doom Metal della capitale si arricchisce con un’altra band di grande spessore, nonostante sia auspicabile una maggiore dose di personalità in fase compositiva, i Night Gaunt sono consigliati a tutti gli amanti del genere.
