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Arcana Opera: “Non saprei cos’altro raccontare se non qualcosa di intimo”

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arcana opera

Immaginate di essere alle prese con la stesura di un pezzo, di immaginare sensazioni e momenti… E mentre quei pensieri vengono tradotti in testi e musica, immaginate di commuovervi…
Una grande sensibilità contraddistingue gli animi più creativi e Alexander Wyrd, leader degli Arcana Opera, rientra in quella (forse) ristretta cerchia. Non lo confessa apertamente, ma nel momento in cui racconta che dei brividi hanno percorso il suo corpo ed il cuore ha iniziato a battere forte nel momento in cui stava semplicemente scrivendo un brano, allora siamo noi che gli “affibbiamo” l’etichetta di sensibile, ma soprattutto di creativo.
Ascoltare “De Noir” per credere!

L’intervista:

Ciao Alexander e benvenuto su Metal In Italy. Innanzitutto complimenti per “De Noir” (la recensione). Certo non si può dire che il progetto portato sul mercato non sia coraggioso…
Cosa c’è dietro il percorso che ha portato alla composizione di “De Noir”?

Innanzitutto la voglia ed il desiderio di sentirci squadra e lavorare ad obiettivi comuni mettendo ognuno di noi il proprio apporto tecnico ma anche umano e morale. “De Noir” è nato sull’onda dell’entusiasmo nell’avvertire che assieme veramente si sarebbe potuto creare qualcosa di esclusivo destabilizzante e perché no anche qualcosa di pretenzioso e curioso ai più.

Dai testi si denota un forte studio della materia. In che modo questo studio viene tradotto in pezzo musicale?

Io mi occupo dei testi e delle linee melodiche di tutti i brani mentre gli arrangiamenti vengono costruiti assieme in sala prove. Solitamente un testo ti prende a calci lo stomaco o ti graffia la schiena quando chiede di uscire. Io non faccio altro che prestargli ascolto. Lo scrivo e cerco di portare in sala prove le emozioni e le sensazioni. Mi racconto e cerco di spiegare al gruppo tutto quello che riguarda il testo, che siano riflessioni filosofiche piuttosto che leggende o storie quotidiane, di modo che ad un certo punti tutti siamo in grado di sentirci coinvolti in quello che scrivo… poi la musica vien dalla sensibilità e dalla pancia di ognuno. Credo quindi che più che uno studio si possa parlare di ascolto reciproco.

Sono molte le band che si affidano all’esoterismo per l’ispirazione dei propri testi. Cosa credi che ti distingua da loro?
Il fatto che molti si affidano all’esoterismo io invece non mi affido a chissà quali dottrine a chissà quali culti o chissà quali riti di iniziazione primo perché non mi sento nessuno per indottrinare le persone, secondo perché le mie sono solo conoscenze di persona alla perenne ricerca e terzo perché ogni via è corretta se chi la percorre ci crede davvero e lo fa stare bene con se stesso e gli altri. Mi piacerebbe solo che i miei brani fossero di stimolo per ricerche personali di ognuno. Ecco questo vorrei facesse la differenza. Vorrei far capire che le parole sono semi e per farli diventare frutti bisogna sporcarsi le mani quotidianamente.

Qual è il brano che preferisci in “De Noir” e perché?
Ogni canzone è figlia di uno specifico momento e di uno specifico stato d’animo. In ogni brano c’è tutto di me e di noi quindi farei davvero fatica sceglierne uno tra tutti. Però se ti devo dire la verità personalmente quando stavo scrivendo “Sul Pasubio” prima dell’alba mi sono commosso e non mi era mai successo prima.

Mi spieghi il significato di “Quetzalcoatl”?
E’ un viaggio nella mitologia e nella cosmogonia, è un richiamo primordiale ancestrale, viscerale e sessuale. Mancano tanti tasselli sull’evoluzione del genere umano e nella storia del serpente piumato probabilmente molta della nostra fame di conoscenza potrebbe essere stuzzicata.

Quale epoca preferisci raccontare nei tuoi testi?

Ogni epoca ha il suo linguaggio ed il proprio modo di esprimersi ed è meraviglioso il concetto di evoluzione. Per quanto io possa essere legato al passato e curioso di vedere cosa ci riserva il futuro vivo in questo momento e vivo delle mie sensazioni. Non saprei cos’altro raccontare se non condividere qualcosa di intimo e personale con chi si vuole mettere all’ascolto e con il quale poter crescere e fare esperienze ed è probabilmente questo che non ha tempo. Quindi ti risponderò che mi piacerebbe cantare di nessun tempo.

Quali collaborazioni ci sono nell’album?
Ci siamo avvalsi del talento e della professionalità di artisti locali che reputiamo prima di tutto amici e persone con le quali è stato molto bello e performante condividere energia. E di certo non ci hanno fatto rimpiangere i nomi più noti a cui subito avevamo ambito e speravamo di avere.

A chi consiglieresti “De Noir”?
A tutti ma specialmente ai ricercatori, agli eremiti, ai pirati, ai pescatori agli astronauti e ai pazzi.

Grazie del tuo tempo. Le ultime parole sono per te…
Le ultime parole sono quelle famose quindi mi rimetto a chi è in grado di darne un peso specifico e sia in grado di diffonderle, ovvero a tutte quelle persone che ci vogliono bene che camminano con noi che ci sostengono e che non ci fanno mai mancare il loro affetto ed il loro supporto. Ringrazio te per la professionalità e la grande dedizione che dimostri. Un saluto a tutti i lettori. Vi ricordo che ci potete trovare su Facebook e dtutti i social network ed il nostro sito www.arcanaopera.com e arrivederci a prestissimo che tanto saremo in giro parecchio questo periodo.