Home Interviste Rockin’1000, Marco Sabiu: “Abbiamo creato qualcosa che va oltre la musica”

Rockin’1000, Marco Sabiu: “Abbiamo creato qualcosa che va oltre la musica”

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Immaginate di tenere a bada oltre mille musicisti e rendere lo “spettacolo” perfetto.
Bravi, bravi tutti quelli che hanno preso parte al Rockin’1000 prima e al That’s Live poi. Bravo chi lo ha immaginato e realizzato. Bravi tutti. Ma c’è un “bravo” doveroso da dover riconoscere.
Se la resa è stata quella, al di là della magia che un evento del genere ha sprigionato, è stato solo merito di un uomo: Marco Sabiu.
Origini sarde, ma figlio della terra di Romagna. Uomo giramondo e Direttore d’Orchestra a cui non spaventano le grandi platee (Sanremo, Arena di Verona…) e le grandi sfide, anche televisive.
Fabio Zaffagnini (l’ideatore del Rockin’1000) ha voluto lui, nel pieno delle grazie delle scelte azzeccate.

Di lui, tutti i “millini” con i quali abbiamo parlato, ci hanno detto solo un gran bene, nonostante aneddoti divertenti (leggi) durante i tre giorni di prove per l’ultimo That’s Live. E la nostra intervista parte proprio da lì…

Maestro, io ho sentito proprio l’esigenza di intervistarti, proprio per togliermi qualche curiosità circa gli aneddoti che ti riguardano. Mi hanno raccontato cose che mi hanno “sconvolta”, il modo in cui tu minacciavi chi non riusciva a star fermo durante le prove… Mi confermi questo atteggiamento così… cruento?
Ti confermo tutto! Il problema è che già è difficile avere una band di 4 o 5 elementi che fanno casino… Averne 1000 mi ha terrorizzato. L’unico modo per gestire la situazione era di andarci giù pesante, di entrare a gamba tesa. Quindi li ho minacciati ma sempre con il sorriso. A volto ho dovuto spingere un po’ perchè sai… sono 1000! Basta che fanno una nota ciascuno e sono 1000 note che arrivano. Quindi per fargli capire che nelle pause non dovevano suonare ci sono andato giù pesante.

Quindi è vero anche il siparietto delle prove con te mezzo nudo?
Lì è stata un’esigenza. Io ero davanti al sole! Immagina, dentro lo stadio, con tutta la plastica sul campo c’era un caldo micidiale che non ti dico. Quindi stavo impazzendo! E’ stato un gesto abbastanza spontaneo, non è che l’avessi studiato. Poi loro si sono divertiti. Volevo che si divertissero, ma dovevo anche tenerli a bada. Però son stati bravi dai.

Veniamo allo show, ma farei prima un passo indietro. Vorrei conoscere le tue emozioni del primo Rockin’1000. Come l’hai vissuto, cosa ti ha lasciato?
Il primo Rockin’1000 è stato un’esperienza unica. Abbiamo fatto solamente un brano, ma da lì si capiva che era una roba grossa e sarebbe diventata un evento. Così concluso il primo abbiamo già cominciato a ragionare di farne un altro ma con una scaletta e molti più brani. Avendo già avuto un’esperienza del genere sapevo che la cosa sarebbe stata grandiosa. Ma domenica (24/07, ndr) è andata oltre. E’ stata una roba incredibile. Sono strafelice. Siamo tutti ancora stragasati e speriamo di riuscire a portare questo eventi fuori dall’Italia.

Ci state già lavorando?
Sì. Vorremmo andare in giro per l’Europa ed anche per il mondo, perchè d’altronde un evento del genere può funzionare in qualunque Paese del mondo. Ragazzi che suonano il rock ce ne sono ovunque…

Quindi creare altri 1000 all’estero?
L’idea è quella di andare nei vari Paesi e trovare i 1000 lì perchè sai, portarsi appresso 1000 persone diventa una cosa assurda. Ovviamente sarà aperto a tutti perchè come ben sai domenica all’evento c’erano ragazzi che venivano dall’estero, dal Canada, dal Sud Africa, dal Messico, da Malta, quindi varrà lo stesso negli altri Paesi.

La percezione che abbiamo avuto è che ci sia stato uno spettacolo senza il minimo errore. C’è stato qualcosa invece che poteva essere migliorato secondo te?
Sinceramente i ragazzi sono stati bravissimi. Loro hanno cominciato a studiare sulle mie sequenze tre settimane prima di fare il concerto quindi hanno avuto tutto il tempo per imparare e sapere cosa sarebbe successo. Il trucco è stato questo: far sapere ai ragazzi con molto anticipo quello che poi avrebbero sentito in cuffia durante il concerto. E devo dire che errori non ce ne sono stati. Sono stati tutti bravissimi. Meglio di così… Diciamo che l’idea che abbiamo in mente è quella di coinvolgere tutti i musicisti del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, Giappone, Russia… Quindi speriamo di poter portare a termine questa missione impossibile.

Hai conosciuto i musicisti più giovani?
Sì. C’era un range d’età che andava dai 6/7 anni fino ai 70. Il bello è che sono arrivati tutti con le famiglie quindi è stata una grande festa. Vedere i sorrisi negli occhi di questi ragazzi è impagabile. Una grande festa. Tutto lo stadio cantava, tutti in piedi… E’ una cosa che va oltre la musica…

Senti, quando i Nirvana hanno condiviso sulla loro pagina la vostra esibizione di “Smells Like Teen Spirit” che hai pensato?
Ah sì? Ma veramente??? Questa cosa non la sapevo! L’hanno fatto??? Veramente???

E beh, sì!
Ma dai! Grandi! Quindi la pagina ufficiale dei Nirvana… Pensa te! Grande! E’ bellissima ‘sta cosa! Sono contentissimo!

Quando cala il sipario sul Rockin’1000 cosa fa Marco Sabiu?

Mah, la mia vita è sempre la stessa da quando faccio questo mestiere. Sempre rinchiuso in studio a lavorare ai miei progetti. Ogni tanto faccio televisione. Ora sto lavorando al mio terzo album che spero di avere pronto entro la fine dell’anno. E poi in realtà come Rockin’1000 non è che siamo fermi perchè stiamo già pensando a come muoverci. Però ce la faremo…

Chiaramente credo che siete assolutamente consapevoli che bisognerà inventarsi qualcosa di ancora più grosso se ci sarà un evento del genere in Italia nel 2017…
Sì. Forse sarebbe bello, nei prossimi eventi che andremo a fare, avere un qualche super mega ospite… Magari la prossima volta avere dentro un Paul McCartney che canta “Come Together” assieme ai mille… allora sì che si farebbero delle cose enormi. Però sai, già così com’è è una cosa molto, molto grossa. Poi, in un momento come questo, con quello che ci succede intorno, quel tipo di energia che si sprigiona con 1000 musicisti, 15000 persone che cantavano sugli spalti è micidiale e va oltre anche il Pianeta. E può farci solo che del bene.