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Shit Fucking Shit: “Life Of Excess” – Recensione

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Un eccesso scoordinato, irriverente e menefreghista, con queste poche parole possiamo riassumere “Life Of Excess” degli Shit Fucking Shit.

La band di Trieste è attiva dal 2006 ed ha già pubblicato tre album, un promo cd, uno split ed un singolo, la formazione è passata da una one man band fino ad arrivare a quattro elementi, mentre adesso si presentano come un trio. L’album in questione contiene 28 brani, fatto che lascia ben intuire quale sia la durata delle tracce, che vanno da pochi secondi a qualche minuto. Non è necessario soffermarsi sulle doti tecniche dei musicisti in questione, perché i Nostri non cercano sicuramente di essere apprezzati per l’elevato tasso di complessità compositiva: i brani sono marci e diretti, alternano passaggi cadenzati e mefitici ad altri più veloci e caotici.

La linea è quella dei Napalm Death più intransigenti e minimali, non ci sono composizioni particolarmente articolate, così come il cantato è monocorde e cavernicolo. Grind e Noise elevati all’ennesima potenza danno vita a brani che se ne fregano di tutto e tutti, l’unico intento sembra quello di colpire l’ascoltatore ed annichilirlo a suon di bastonate che prendono il nome di “Terror”, “Piss On Peace”, “Gonorrea”, “Gatto Castrato”, “Dolore Anale”, “Ciucciamerda” e “Where Is Mike”, dedicata al corpo di Milke Bongiorno rubato dopo la sua sepoltura, solo per citare alcuni dei brani che compongono la tracklist.

Non c’è molto da sviscerare, né disquisizioni sui massimi sistemi, gli Shit Fucking Shit ti prendono a sberle in faccia mentre sorridono, se ne fregano delle mode e picchiano giù duro senza pensarci su due volte. Se siete amanti di Grind, Gore et similia, “Life Of Excess” sarà sicuramente di vostro interesse. Se invece cercate la finezza tecnica, il suono cristallino, la forma canzone ben definita, allora state alla larga da questa band. Qui regna solamente il caos.