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The Foreshadowing: “Non fermatevi alle apparenze! Ascoltate…”

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Un invito ad andare oltre, a non fermarsi alle apparenze e ad ascoltare più che sentire. I The Foreshadowing, band capitolina in fase di promozione dell’ultimo album “Seven Heads Ten Horns” (la recensione), sono consapevoli che il nuovo lavoro risulta diverso dai precedenti. Ma in realtà quella dose di “epicità” c’è sempre stata. Ora è solamente più evidente!

L’intervista con Giuseppe Orlando:

Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Il vostro ultimo lavoro “Seven Heads Ten Horns” è fuori ormai da qualche mese. Siete soddisfatti per i feedback ricevuti sia dai fans che dagli addetti ai lavori?
Ciao Stefano e grazie per l’intervista. Sì siamo molto soddisfatti di come 7H10H (“Seven Heads Ten Horns”, ndr.) è stato accolto sia dalla critica che dai fan. Siamo anche consapevoli che per certi versi è stato recepito come un album controverso ma siamo contenti così, è un disco che sta facendo riflettere chi lo ascolta.

Tra questo e il precedente album sono intercorsi diversi anni, durante i quali siete stati impegnati, oltre che nella composizione, anche in tour con band molto importanti. Quali sono i momenti più intensi che avete vissuto in questo lasso di tempo?
In effetti c’è voluto un po’ di tempo per realizzarlo proprio perché ci sono stati diversi impegni e cambi di line-up subito dopo l’uscita di “Second World”. Penso che i momenti più intensi siano stati proprio durante le tournée in America e in Europa ma soprattutto durante la fase di songwriting e realizzazione in studio. Personalmente penso che la lavorazione di “Fall Of Heroes” ci abbia coeso ancor di più come band.

“Seven Heads Ten Horns” è una release che presenta una forte connotazione epica, che riscontriamo sia nell’artwork che nei brani. Si è trattata di una precisa scelta stilistica o semplicemente il vostro “mood” si è spostato naturalmente in questa direzione?
E’ stato un processo piuttosto naturale. I pezzi sono stati scritti in un arco di tempo abbastanza lungo quindi non c’è stata una vera volontà di andare verso quella direzione “epica”, è andata così e basta. Diciamo che più scrivevamo e più si definiva il mood. Quando poi alla fine avevamo il quadro completo non è stato difficile dare una connotazione ben definita sia a livello di sound che di immaginario. Anche Seth che ha curato l’artwork non ha avuto problemi a entrare nello spirito del disco infatti ha dato una perfetta visione delle tematiche di cui parla.

Dal punto di vista tematico l’album è complesso e strutturato, c’è comunque un filo conduttore che attraversa tutte le composizioni?
Sì, è una sorta di concept che fa dei parallelismi tra la caduta di Babilonia e ciò che sta succedendo oggi in Europa e non solo. La cosiddetta Europa unita sta vacillando e nonostante il desiderio di unità di parte della popolazione le differenze politiche culturali e religiose potrebbero far crollare tutto. C’è intolleranza, razzismo e schiavitù economica quindi se non si riesce veramente ad essere un unico Paese c’è il rischio che tutto si sgretoli come la torre di Babele.

Oltre all’aspetto “epico”, anche quello melodico riveste un ruolo importante nell’economia del vostro sound, componenti che rimangono comunque bilanciate tra loro. Pensate che sia questo un giusto compromesso?
Il lato melodico è sempre stato fondamentale per noi, basti pensare che abbiamo sempre avuto un cantato interamente pulito. Allo stesso tempo le nostre radici diciamo così “Gothic\Doom” hanno sempre influenzato le nostre sonorità dal punto di vista della pesantezza e maestosità. Il bilanciamento tra questi due elementi c’è stato sin dagli esordi. Capitoli come Eschaton, Oionos o Havoc lo testimoniano appieno. Magari in questo disco l’epicità è più pronunciata ma c’è sempre stata.

La resa sonora è davvero monumentale, le chitarre e la batteria, in primis, hanno un suono corposo. Una melodia…potente! Era esattamente questo il “taglio” che volevate dare all’album?
Sì era proprio ciò che volevamo! Sin dalle demo era chiara la direzione da prendere per il sound e realizzarlo non è stato difficile.

La vostra precedente release viene considerata come la migliore, fino ad ora, della vostra carriera. Com’è stata accolta invece l’ultima fatica discografica? Sia in Italia che all’estero…
Tra non molto sarete in tour con i Moonspell, come vi state preparando per il tour? Quale il vostro stato d’animo?

Sicuramente “Second World” ha segnato una sorta di vetta per molti ascoltatori e non ti nego che alcuni ce lo hanno fatto notare ma per noi è inutile “copiarci”, infatti per molti 7H10H è il nostro disco migliore. Credo che la varietà accontenti tutti! Siamo molto felici di andare in tour con Moonspell ed Eleine e stiamo cercando di preparare uno show che possa accontentare tutti i nostri ascoltatori.

Rimanendo in tema “band straniere”, avete già suonato con grandi nomi internazionali. Cosa vi è rimasto di queste esperienze?
Abbiamo appreso molto a livello di professionalità sia tecnica che artistica. Capisci che lo spettacolo è la cosa più importante anche se quel giorno ti gira male e che ciò che conta è solo cosa trasmetti al pubblico. Devi governare il lato emozionale personale e dare tutto a prescindere dalle situazioni perché come tutte le cose, anche i tour non sono sempre rose e fiori.

Progetti per il futuro: oltre ai live ci sono altri appuntamenti da tenere a mente? State lavorando a qualcosa di nuovo, o magari pensando ad un video?
Proprio in questi giorni è uscito il video di “Nimrod (I – The Eerie Tower)” –guarda– diretto da David Gallarello e con la partecipazione di nomi noti del cinema italiano come Roberto Herlitzka e Giorgio Colangeli. E’ stata una gran soddisfazione per noi visto che si tratta del primo vero video dopo quattro album. Spero piacerà!

Grazie ragazzi per il tempo che mi avete dedicato, a voi l’ultima parola. Lasciate un messaggio ai nostri fans. A presto!
Grazie a te per l’intervista! Ai nostri fan e non solo dico di non fermarsi mai alle apparenze, ascoltate e cercate di capire cosa state ascoltando perché magari, anche se lì per lì non vi convince, un giorno sarà ciò che vi piace di più!