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Distruzione: “Alzate il culo dalle sedie e andate a scassarvi ai concerti!”

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Con l’album omonimo, dopo mille peripezie, periodo di inattività e cambi di formazione, i Distruzione hanno voluto sventolare il loro vessillo. Un ritorno sulla scena che ha confermato quanto di buono già si sapeva sulla band emiliana.
Tra l’altro ricorrono i 20 anni dall’uscita di “Endogena“, primo full-lenght dei Distruzione e per l’occasione si stanno pensando cose grosse!

L’intervista:

Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. I Distruzione sono una band che non ha bisogno di presentazioni, per questo passerei subito al sodo: è da poco uscito il vostro album omonimo (la recensione), come è stato accolto da pubblico e critica?
È il caso di dire oltre le migliori aspettative! Tutte le recensioni, italiane ed estere, hanno dato ottimi giudizi e speso parole d’entusiasmo per “Distruzione”. In particolare sono stati sottolineati aspetti che vanno oltre la semplice osservazione dei brani, collocando nuovamente la band in quel contesto di realtà musicali che ancora lavora sul trovare soluzioni nuove e personali. Con questo quinto lavoro si è consolidata la credibilità verso la band ed e cresciuta la risposta di un pubblico sempre più ampio e attento alle nostra proposta musicale. Questa è sicuramente per noi la stagione del raccolto.

Domanda scontata, come mai avete scelto proprio questo titolo? Siete attivi da ben 26 anni, un album omonimo io lo interpreto come “siamo tornati, questo è il nostro manifesto”.
Sì, è proprio così. Questo titolo ci sembrava perfetto per consolidare la realtà di questa band tra la storia che ha avuto e quello che verrà. Continuum con i lavori precedenti e al tempo stesso inizio di una nuova e produttiva stagione.

Dopo diversi anni di silenzio nel 2011 siete tornati on stage, a distanza di quattro pubblicate un nuovo lavoro discografico. Cosa è successo nella pausa? Avevate chiuso l’esperienza Distruzione o eravate in stand by in attesa del momento giusto?
Dopo l’uscita di “Malicidium” del 2005, gli impegni personali di diversi membri della band e una vaga stanchezza che aleggiava dopo tanti anni dedicati esclusivamente alla musica, ci hanno visti costretti ad una lunga interruzione. Un vero è proprio scioglimento della band. Dopo 6 anni di pausa, noi del nucleo storico abbiamo deciso di riunire le forze, e insieme a nuovi elementi di portare avanti il cammino di questa storica band.

Tra l’altro ci sono stati anche due nuovi innesti in formazione, ormai presenti già da qualche anno, questo ha influito sul songwriting ed in generale sulla personalità della band?
I nuovi membri Gianluca e Dave hanno sicuramente portato nuova linfa vitale e un rinnovato entusiasmo all’interno della band. Il loro contributo miscelato alle idee del nucleo storico è stato fondamentale per la realizzazione di questo nuovo capitolo.
Dall’autunno scorso, a causa di motivi di studio, Gianluca è stato sostituito definitivamente alla chitarra da Michele Chiari. Anche assieme a lui, siamo già al lavoro sulla stesura di nuovi brani.

Cantare in italiano è una scelta coraggiosa, ma credo che sia giusto per rafforzare la propria identità e veicolare effettivamente un messaggio. Come mai avete intrapreso questa strada?
Perché è ciò che ci viene in modo più naturale. Non abbiamo mai avuto il minimo ripensamento sull’utilizzo dell’italiano per i nostri testi. È stata sicuramente una scelta coraggiosa, e per qualcuno assurda o impossibile. Alla fine però il tempo ci ha dato ragione: crediamo, negli anni, si sia data prova che il cantato nostrano è credibile e non penalizzante, capace di dare immediatezza e maggior spazio alla comprensione dei contenuti. Di questo siamo molto orgogliosi. Ogni idioma ha fascino e musicalità particolare.

Dal 1990 ad oggi sono cambiate molte cose nel panorama Metal italiano. C’è qualcosa che rimpiangete degli anni ’90? E qualcosa invece che apprezzate della situazione attuale? Mi riferisco alla possibilità di registrare, suonare dal vivo, farsi conoscere anche attraverso il web…
Il primo rimpianto verso gli anni ’90 è sicuramente la partecipazione ai concerti. Il metal era molto meno diffuso, ma chi aveva interesse e passione non si lasciava scappare un concerto live. Anche di piccole band. C’era curiosità e voglia di far parte di una dimensione che andava sempre più diffondendosi. Oggi il metal è arrivato ovunque e in tutte le salse, ma la pochissima partecipazione del pubblico è deprimente. In particolare in Italia. È davvero difficile far alzare il culo alle persone se non hai un grosso nome. Un vero peccato, perché abbiamo tantissime band di qualità che non hanno nulla da invidiare a quelle straniere. In questi ultimi quindici anni il livello tecnico è salito tantissimo, soprattutto tra i giovanissimi. Questo anche grazie al web. Il problema è che alla fine ci si muove in rete e non sotto il palco.

Quest’anno ricorrono anche i venti anni di “Endogena”, cosa avete in programma per celebrare questa ricorrenza?
Una grande festa attende questa ricorrenza: il 12 marzo usciranno, sempre via Jolly Roger Records, le ristampe in cd e per la prima volta in vinile di “Endogena”. E per non farci mancare niente, abbiamo organizzato una presentazione da belve umane quali siamo: il “Bus 666”!!! Evento giunto alla sua sesta edizione, inventato da noi Distruzione, consiste in un giro a tappe per le vie della città di Parma su un bus all’insegna del metal e soprattutto di birra e divertimento. Ad ogni tappa pub si esibisce una band differente. Quest’anno abbiamo un bill davvero d’eccezione: Blindeath, Game Over e Raw Power! Noi suoneremo tutto “Endogena” con 4/5 della band in formazione originale! Per info più dettagliate potete trovare l’evento sulla nostra pagina fb.

Per quanto riguarda la promozione di “Distruzione”, quali iniziative state mettendo a punto per i prossimi mesi? Tra l’altro a dicembre avete anche pubblicato il video di “Nel Tuo Nome”…
Sì, “Nel Tuo Nome” è il secondo estratto dopo “Il Signore delle mosche”. Secondo e non ultimo, visto che per l’autunno è prevista la pubblicazione di un nuovo videoclip tratto sempre da “Distruzione”. L’altro aspetto principale della promozione è ovviamente il live. Stanno per arrivare diverse date molto interessanti per la primavera e l’estate. Quella per noi molto importante è la partecipazione all’ ”Enter the Eternal Fire“ del 23 luglio in Repubblica Ceca. Un Fest dove saranno presenti gli “Impaled Nazareth” e diverse band del calibro internazionale. Finalmente porteremo il nostro cantato in italiano fuori dai nostri confini.

Bene ragazzi, l’intervista è conclusa, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso. Lascio a voi il compito di concluderla lasciano un messaggio ai nostri lettori…ed ai vostri fans ovviamente. A presto!
Noi ti ringraziamo per lo spazio dedicato, e invitiamo tutti i lettori a sostenere le band che si fanno un mazzo incredibile per poter suonare e cambiare le cose. Alzate il culo dalle sedie e andate a scassarvi ai concerti!!!