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Dream Theater: il report e il video del meeting a cura di YtseItalia 2.0

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Il passaggio dei Dream Theater in Italia è stata un’occasione per i fan di LaBrie e soci di condividere con i propri beniamini l’ultimo nato in casa Dream Theater, “The Astonishing“. Un’opera monumentale che noi di Metal In Italy, in collaborazione con il batterista Marco Lazzarini, abbiamo cercato di spiegarvi capitolo dopo capitolo:

– Dream Theater: l’analisi di “The Astonishing” pezzo per pezzo by Lazz

I due concerti (che come sapete avrebbero dovuto essere tre, ma quello di Trieste è stato poi annullato) ci hanno dato l’occasione anche di avvicinare Mike Mangini e sempre con la collaborazione di Marco Lazzarini, abbiamo approfondito ogni curiosità sul nuovo album, parlando anche di tecnica chiamando in causa anche Portnoy:

– Mike Mangini: “Quel momento in cui Petrucci mi ha detto “Ti amo, grazie”

Per chiudere il cerchio ci voleva la chicca finale, ovvero i concerti dei Dream Theater visti con gli occhi di chi segue ogni singolo passo della band. Parliamo dei ragazzi della community YtseItalia 2.0, ovvero il Fan Club Ufficiale Italiano dei Dream Theater. 2.0 perchè dal primo step intrapreso nel 1996 come YtseItalia, la community oggi abbraccia le nuove tecnologie, con l’intento di espandersi ed arrivare ad un numero sempre più crescente di fan dei Dream Theater.
Gli ultimi concerti italiani, infatti, hanno rappresentato una sorta di battesimo e come si può vedere nel video qui di seguito, i Dream Theater al completo, con tanto di cannolo siciliano, siedono dinanzi ai membri della community per soddisfare ogni tipo di curiosità.
Vi lasciamo quindi al video ed al report stilato dallo staff di YtseItalia 2.0 con l’hashtag #cannolosicilianoforever

Non è per niente facile mettere insieme le parole per descrivere tutto quanto successo nella nostra, intensa, 2 giorni milanese della scorsa settimana. Ovviamente parliamo dei giorni in cui il tour “The Astonishing Live” dei Dream Theater (che molte testate continuano a chiamare impropriamente “Momentous Tour” a causa di un grossolano errore di traduzione), si ferma in quel di Milano per 3 concerti al Teatro degli Arcimboldi.

Sull’ultimo lavoro in studio della band è già stato detto e scritto di tutto e di più, l’attesa è stata tanta e si è parlato molto, su come sarebbe stata la resa live di un lavoro così impegnativo e complesso come una rock opera. Ma andiamo con ordine. Giovedì 17 marzo due membri dello staff; Andrea e David; coadiuvati da un prezioso collaboratore come Ignazio (Igno per gli amici), si trovano già nel capoluogo lombardo per realizzare una video intervista a Jordan Rudess (molto presto sul nostro canale Youtube).

E già qui viviamo una prima emozione, e l’adrenalina sale alle stelle. Non potete capire cosa si prova, da fan, a stare seduti su un divanetto di un grande hotel a fare quattro chiacchiere con una persona come Jordan, dall’innata gentilezza e disponibilità. La giornata prosegue con il primo dei concerti italiani. Il tour è già entrato nel vivo, anzi, la prima leg europea, sta quasi per concludersi, ma i nostri sono attesi da una maratona di 4 concerti in altrettanti giorni. Sapevamo che avrebbero suonato solo il nuovo album, che non ci sarebbe stato né l’orchestra né il coro, che ci sarebbe stata una scenografia e degli inserti visuali a supporto del concept; ma noi, volutamente, ci siamo avvicinati a questi concerti ignari di tutti i commenti, report, foto e video che sono circolati su internet e stampa fino a questo momento; e la sorpresa per quanto ci riguarda, si è rivelata estremamente positiva. Questi cinque eterni ragazzi sanno sempre come stupirci. L’acustica del teatro è ottima, la “botta” che ti arriva già dall’intro di Descent Of The Nomacs è poderosa, e la musica si ascolta perfettamente anche dalla prima fila. La band si dimostra in ottima forma, come sempre l’esecuzione è precisa e pulita, ed anche LaBrie, che voci di corridoio davano come convalescente dopo un attacco influenzale, offre un’ottima prova. Peccato soltanto per la partenza “ad handicap” di Gift Of Music, durante la quale per alcuni secondi non si è sentita la voce, a causa del microfono spento (crediamo che il fonico non abbia dormito serenamente quella notte); e per l’attacco di Losing Faythe saltato dal sempre perfetto Myung, a causa di un piccolo incidente occorso ad un dito. Ottimo e coinvolgente l’effetto ricreato dagli inserti video animati e proiettati sui megaschermi, e i giochi di luce proposti sul palco, i quali supportano a dovere le varie scene che si susseguono nella storia raccontata. Il giorno seguente, venerdì 18 marzo 2016, è stata una di quelle giornate che molti fans dei Dream Theater, non dimenticheranno facilmente, e che, per noi, ha rappresentato veramente una partenza col botto!

Agevolati dal fatto che a teatro ogni spettatore ha il proprio posto numerato, e non sono necessarie ore di coda davanti ai cancelli, nel pomeriggio che precede il secondo concerto, si è svolta la prima festa/raduno ufficiale di YtseItalia 2.0. La location prescelta è il Broadway Café, un locale non molto distante dal teatro. Nonostante le infinite discussioni tra chi ha adorato The Astonishing e chi no, i fans di Mangini e i nostalgici di Portnoy, chi ha gradito l’idea del tour teatrale e chi voleva il classico concerto nei palazzetti, ecc., un centinaio di fans arrivati da tutta Italia, hanno avuto la possibilità di incontrarsi e conoscersi di persona, per condividere, in un’atmosfera di totale rilassatezza, la loro passione per questa grande band. Ma non è tutto; infatti, con la fondamentale collaborazione di Marco Petrini e Matteo Santoro, ovvero i “reduci” dello staff di Italian Dreamers (l’ormai ex fanclub ufficiale) siamo riusciti ad assicurarci la presenza di uno o due membri della band alla nostra festa. Ciò che l’ha resa ancora più bella e indimenticabile, non senza sorpresa anche per noi dello staff, è stato che, non uno o due come credevamo, ma ben quattro membri della band, sono venuti a trovarci. Anche se non al completo, ai fans non è sembrato vero di poter avere John Petrucci, James LaBrie, Jordan Rudess e Mike Mangini, tranquillamente seduti ad un tavolo a pochi metri da loro. La band è stata accolta, non solo dagli applausi e dallo stupore generale di chi non si aspettava una sorpresa così grande, ma anche da un bel vassoio di cannoli gentilmente offerti da un fan arrivato direttamente dalla Sicilia. È, infatti, risaputa la passione di Petrucci per questa specialità, ma anche gli altri hanno saputo dimostrare il loro gradimento. La band, che ha risposto ad alcune domande da parte dei fans, molte delle quali inevitabilmente incentrate sull’album e sul relativo show, ha dimostrato una grande disponibilità, e quanto sia legata ai fans italiani.

In quest’atmosfera rilassata e amichevole, è anche avvenuto il definitivo passaggio di consegne; con il benestare della band stessa; da Italian Dreamers al nuovo fanclub ufficiale, ovvero YtseItalia 2.0. Merita, inoltre, un cenno particolare, un aneddoto raccontato da Petrucci, il quale, durante la composizione di Brother, can you hear me?, ha avuto insieme a Rudess, una curiosa visione: i due infatti si sono immaginati che, durante la marcia iniziale, il pubblico italiano si sarebbe alzato in piedi, abbracciando il vicino di poltrona ed avrebbe iniziato ad oscillare a tempo di musica intonando la melodia del brano. Petrucci ha quindi terminato, chiedendo ai presenti di eseguire tale coreografia durante il concerto di quella sera… richiesta che poi è stata effettivamente esaudita. La festa si termina poi con un instant quiz, con cui sono stati distribuiti alcuni gadget ai partecipanti, tra i quali 4 pass aftershow. Concludiamo questo report, con due parole per il concerto che ha chiuso questa fantastica giornata, e che non fa che confermare l’ottimo stato di forma attraversato dalla band.

Eppure, noi che abbiamo assistito anche al primo show, pur sapendo che avremmo assistito al medesimo copione, abbiamo notato un’intensità, un piglio diverso, da parte della band, nell’esecuzione dei vari brani; sarà che è il secondo concerto nello stesso teatro, forse la gioiosa atmosfera che si è respirata alla festa, sarà l’acqua, sarà il caffè (cit.) o forse è l’effetto dei cannoli. Ma tant’è, questa sera, secondo noi, hanno dato proprio il massimo, la resa dei brani è pressoché perfetta, LaBrie canta senza risparmiarsi, e un Petrucci sugli scudi, macina riff e regala assoli da pelle d’oca, come quello lunghissimo e molto sentito di A New Beginning. L’acustica del teatro, da parte sua, si conferma ottima anche da una postazione diversa”.