Vampyrìsme, Nècrophilie, Nècrosadisme, Nècrophagie: anno del “Signore” 1996. Sono passati esattamente 20 anni dal debutto dei capitolini Theatres des Vampires e di acqua (o sangue?) sotto i ponti ne è passata, tanta.
Li ritroviamo nel 2016 più in forma che mai con un album, “Candyland” (la recensione), che sicuramente continuerà a far storcere il naso ai vecchi fan ma allo stesso tempo ci restituisce una band che sa cosa vuol dire scrivere grandi pezzi, che ha accumulato un bagaglio di esperienza notevole e che ha fatto del coraggio di evolversi il proprio dogma.
Abbiamo raggiunto la cantante Sonya; cordialissima e gentile ci ha raccontato presente, passato e quello che sarà il futuro della band.
Ciao Sonya, Metal in Italy vi dà il benvenuto.
Ciao Marco, grazie per l’intervista e per il supporto di Metal in Italy alla nostra band.
Candyland esce dopo 5 anni dal precedente album, come mai tutto questo tempo?
Come band siamo sempre stati abbastanza costanti nella release dei nostri album ma con “Candyland” abbiamo sentito la necessità di prenderci più tempo per superare al meglio alcuni momenti piuttosto complicati. Nel corso di questo lungo periodo sono avvenuti importanti cambiamenti riguardanti in primis la line-up storica della band. A seguito del nostro ultimo tour in sud America, il nostro ex tastierista e co-fondatore Fabian Varesi ha deciso di sospendere la collaborazione con la band per dedicarsi totalmente alla sua vita privata. Una sorta di ritiro dalle scene, forse momentaneo, che non ha assolutamente intaccato la profonda amicizia e il grande rispetto che ci lega da molti anni. Lo split con Stephan è invece avvenuto in tempi più recenti, una separazione consensuale e graduale che lo ha portato a dedicarsi completamente al suo ottimo progetto black metal e che ha portato noi ad annunciare Giorgio Ferrante come nuovo chitarrista della band. Giorgio, oltre ad essere un nostro caro amico, è anche un musicista di grande talento ed è stato un vero piacere dargli il benvenuto nella nostra famiglia di succhia sangue. Il susseguirsi dei vari avvenimenti ci ha quindi portato a percorrere nuove strade, a ricercare un nuovo equilibrio e un nuovo modo di comporre che ha coinvolto in prima persona il nostro produttore Christian Ice.
Nel recensire l’album ho usato gli aggettivi “fruibile” e “ruffiano”: in tutta sincerità credete che queste parole calzino effettivamente con la vostra odierna proposta musicale?
Probabilmente dipende dal percorso musicale di chi lo ascolta. “Candyland” è stato accolto molto bene da critica e fan e questo ci ha fatto davvero piacere. Per alcuni puristi del gothic è tuttavia risultato un album di difficile ascolto, probabilmente troppo estremo e quindi ben lungi dall’essere considerato “ruffiano”. Per molti altri , abituati a sonorità più dure e di vario genere, è stato percepito come un album più moderno e “fruibile “rispetto ai precedenti. Tuttavia il termine “ruffiano” non mi convince. Siamo una band molto istintiva e poco calcolatrice. Ogni album è differente dal precedente proprio perchè niente è pianificato né mai lo sarà. “Candyland” è un album aggressivo perchè i temi trattati sono particolari ed il mood del disco ne segue i testi. L’energia di alcuni brani è intervallata da momenti introspettivi e malinconici. Se l’insieme di questi fattori ci ha portato verso sonorità più “ruffiane“ non saprei, ma non è stata una scelta pianificata.
“Pierrot Lunaire” mi ha letteralmente spiazzato, quel motivetto ossessivo nel finale non esce dalla mia testa. Com’è nata questa canzone e la collaborazione col tastierista Francesco Sosto?
Con “Candyland” abbiamo deciso di procedere in modo differente dal punto di vista compositivo. Ogni brano è stato costruito sul testo, sull’atmosfera, sul ritmo delle mie parole ma, soprattutto , sul loro significato. “Pierrot Lunaire” racconta la storia di un Pierrot e della sua eterna tristezza, del bisogno di essere accettato da un mondo che lo ignora poichè diverso. Un giorno decide di regalare un sorriso a coloro che gli passano accanto, per non essere più ignorato e confinato ai margini della società. Si strappa così il cuore dal petto per offrirlo al mondo, dipingendo con il proprio sangue un sorriso sul suo volto. Ma la folla scappa urlando, lasciandolo solo con la sua eterna malinconia.
Partendo dal significato del testo è stata immediata la scelta di creare una sorta di motivetto da circo supportato da un’atmosfera decisamente doom. La scelta del tastierista non poteva che ricadere sul bravissimo Francesco Sosto dei Foreshadowing, che ha certamente impreziosito l’ atmosfera della canzone con le sue tastiere. I Foreshadowing sono una grande band italiana che ha diviso con noi un tour in Europa e alla quale siamo legati da una bella amicizia. Il risultato è una canzone ossessiva, malinconica e dannata.
A proposito di collaborazioni, Fernando Ribeiro! Come siete riusciti ad arrivare a lui e per quale motivo lo avete scelto?
La collaborazione tra musicisti è sempre stata per noi un’esperienza importante che unisce passione, sperimentazione e voglia di mettersi in gioco. In passato abbiamo avuto il piacere di avere alcuni guest importanti e “Candyland” non è stato da meno.
I Moonspell sono sempre stati sullo scaffale dei miei dischi preferiti e sono una band storica nel nostro genere. Mi sono innamorata di loro con l’ album “Wolfheart“ e “Vampiria” ha ruotato a ripetizione nel mio stereo per molto tempo. Avere Fernando come special guest è stato quindi un grande onore e una bellissima esperienza. Fernando ha una voce potente e particolare e ho pensato che duettare con lui sarebbe stato perfetto, quindi ho deciso di contattarlo personalmente. Fernando mi ha subito risposto accettando con piacere la nostra proposta… e ha fatto un lavoro fantastico!
Avete girato un videoclip per la canzone “Morgana Effect”, ce ne volete parlare?
Questo e ‘ probabilmente il brano che più si discosta dalle nostre precedenti composizioni e rappresenta un cambiamento, l’esplorazione di nuove sonorità e nuove idee. “Morgana Effect” vuole essere il nostro ritorno sulle scene, un ritorno energico, aggressivo ma sensuale allo stesso tempo. Il video segue lo stesso concetto, un alternanza di immagini pulite e immagini sporche, graffiate, due mondi diversi che si incontrano e si legano in un unico progetto.
Morgana è la realtà capovolta, l’illusione, la personificazione del desiderio che porta all’annientamento e alla pazzia. Il video è diretto da Luca Cavallari e montato da Christian Ice e vede tra i suoi personaggi inquietanti il cantante dei JTR SICKERT Billy T. Cooper, nelle vesti dell’angelo nero, che per altro ha partecipato come special guest in “Delusional Denial”. Con questo video abbiamo voluto rappresentare l’incubo, la personificazione dei mostri che popolano la nostra mente, la paura delle propri ossessioni e il dubbio che invece possano essere reali.
Avete anche registrato una cover dei Depeche Mode, perchè proprio “Photographic” e non un pezzo più famoso?
Credo che “Photographic” sia una delle canzoni più belle dei Depeche Mode e mi ricorda le tante serate passate nei locali fumosi di Roma come il Velvet, la Kripta e il vecchio Black Out dove noi darkettoni e metallari ci ritrovavamo ogni settimana, finendo sempre le nostre serate devastati! “Photographic” rappresenta il mio passato, un percorso che mi ha portato fino qui, oggi, a parlarne con voi. L’ho scelta perchè mi piace, perchè fa parte di me, perchè mi porta indietro nel tempo ogni volta che l’ascolto.
I TDV sono ormai un nome storico dell’underground tricolore. Quanto e come è cambiata la scena metal italiana negli ultimi due decenni? Esiste effettivamente “una scena”?
Credo che in Italia sia sempre esistita una scena metal, una scena che ha sicuramente alternato momenti di gloria a momenti meno felici ma sempre con la voglia e la determinazione da parte di tutti gli addetti ai lavori di portare avanti il metal nel nostro paese, di non farlo morire a causa dei vari talent show che fottono il cervello delle nuove generazioni. Noi non ci stiamo, proprio no. Quello che si sente in giro è un insulto alla cultura, un affronto per i timpani e per l’intelligenza, “musica” fatta da cani per rincoglionire le masse e azzerare le menti. Roba per decerebrati senza personalità. Lo zero assoluto. Nel nostro paese abbiamo tantissime band metal davvero valide che lottano con le unghie e con i denti per portare in giro la propria musica, ragazzi che fanno 3 lavori per poterselo permettere perchè i cachet sono sempre più bassi. Tutto questo solo per l’amore e la passione per la musica, per il metal, perchè ci crediamo ancora tutti e crediamo nella scena italiana. Noi supportiamo il metal made in Italy e stiamo pianificando alcune date nel 2017 proprio nel nostro paese.
Avete registrato nuovamente ai Temple Of Noise di Christian Ice. E’ stata semplicemente una scelta logistica o è proprio quello che cercavate?
Christian Ice ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione di “Candyland”, sia nella produzione dell’album che nella registrazione. I Temple of Noise sono stati quindi la scelta migliore per tutti noi ed è sempre bello potersi sentire a casa propria mentre si registra un album, la concentrazione è massima e il risultato sempre ottimo. L’importante è arrivare ogni giorno con una cassa di birra altrimenti Christian non apre la porta.
I TDV sono diventati in tutto e per tutto la “creatura” di Sonya Scarlet o riflette sentimenti ed emozioni anche degli altri membri della band?
Siamo una band molto unita e abbiamo sempre condiviso emozioni, idee, progetti. Non mi piace pensare ai TDV come una mia creatura perche nelle nostre canzoni c’e’ l’anima e il cuore di tutti noi, il nostro presente, passato e futuro. Tutti contribuiscono a portare avanti la band e tutti danno il loro contributo. Da me partono le idee per quanto riguarda l’ambientazione, l’atmosfera, il concept, i testi ma tutto questo viene sempre condiviso ed elaborato da tutti i membri della band.
Cosa vi aspettate da “Candyland”? Che iniziative sono in programma per la sua promozione?
Stiamo concentrando i prossimi live nel 2017. La nostra booking agency sta lavorando sulle date in Italia e all’estero. Il nostro progetto è riuscire a tornare in Europa, sud America, Cina ma anche fare più date in Italia. Purtroppo le date in Russia previste per fine ottobre sono state cancellate per motivi indipendenti dalla nostra volontà. Speriamo di poterci tornare al più presto.
Grazie per il tempo che ci avete concesso, vi lascio salutare i lettori di Metal in Italy come più vi aggrada.
Un grazie a Metal in Italy per l’intervista e a voi lettori per l’attenzione. Blood is life!